Termini Imerese: non ha posto in vendita quadri autentici, cade l’accusa per un impiegato scolastico termitano

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Caduta l’accusa a carico di impiegato scolastico di Termini Imerese.
Non aveva posto in vendita per autentici quadri che sapeva essere falsificati.

Il Gip del tribunale di Termini Imerese ha disposto l’archiviazione del procedimento penale nei confronti di N. G. impiegato presso un liceo termitano ed appassionato di antiquariato e d’arte.
Era accaduto che la mattina del 3 maggio scorso i carabinieri del nucleo Tutela del Patrimonio Culturale avevano effettuato due perquisizioni presso le abitazioni del sig N. G. pet la ricerca di opere contraffatte.

In tale circostanza i Carabinieri avevano sequestrato dei dipinti di Eliano Fantuzzi, pittore del 900 che, secondo la prospettazione accusatoria erano stati posti in vendita dall’uomo come se fossero autentici, quando in realtà erano esemplari contraffatti o comunque alterati.
Da lì la contestazione di una norma penale speciale a tutela del patrimonio culturale che sanziona con la reclusione sino a quattro anni la condotta di chi pone in vendita come autentiche opere pittoriche contraffatte, alterate ovvero riprodotte.

L’avvocato Francesco Paolo Sanfilippo, difensore dell’indagato, ha svolto indagini difensive volte a dimostrare l’assoluta infondatezza dell’accusa e la conseguente liceità della condotta dell’indagato. Ha infatti provato la provenienza dei due quadri, che risultavano autografati, e le circostanze del loro acquisto da parte dell’indagato.

Avv. Francesco Paolo Sanfilippo

Quindi ha dimostrato l’assenza di consapevolezza da parte dell’uomo che i dipinti non fossero autentici.
Il Pm ha condiviso le argomentazioni difensive e così ha richiesto l’archiviazione al Gip, rilevando l’assoluta correttezza della condotta dell’indagato.
Quindi Il Gip ha emesso decreto di archiviazione perché il fatto non costituisce reato.


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