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Costruita negli anni novanta, c’è chi diche che la cappella sia stata fabbricata in onore dell’allora capomafia Nino Pipitone.
Inoltre, a seguito di un controllo da parte delle forze dell’ordine, si è scoperto che si trattava di una costruzione abusiva. La cappella votiva, infatti, era sprovvista di tutte le autorizzazioni.
Demolito il simulcro, resta aperta l’indagine. Intanto, in paese c’è chi non ha accolto di buon grado la scelta dell’amministrazione comunale.
“Si tratta del ripristino della legalità -ha sottolineato il sindaco Giovì Monteleone-. Per la ricollocazione della statua si troverà un altro sito, che sia idoneo dal punto di vista urbanistico e adeguato alla venerazione dei devoti”.
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