Contratto decentrato, più soldi ai dipendenti comunali palermitani? I revisori esprimono parere “negativo”

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Neanche il tempo di brindare alla firma del contratto decentrato che i revisori esprimono il loro parere “negativo”. Ripercorrendo alcune fasi è di novembre 2019 la notizia della sottoscrizione, da parte della Delegazione trattante e dalle Organizzazioni sindacali CSA-Cisa, Cgil e Uil, della parte economica dell’Accordo decentrato dei dipendenti del Comune di Palermo.

Una firma che è stata resa possibile a seguito dell’approvazione dell’assestamento di bilancio da parte del Consiglio Comunale, che ha destinato 2,2 milioni per il 2019.

Mentre qualcuno brindava per la firma del contratto decentrato, come se bastasse mettere intorno a un tavolo solo alcuni dei tanti rappresentanti sindacali, magari quelli che casualmente hanno la stessa idea del sindaco e della sua giunta, improvvisamente arrivano i revisori dei conti a guastare la festa“, afferma il consigliere comunale dell’Udc, Sabrina Figuccia.

L’illustre parere arriva chiaro ed esplicito, i limiti di spesa non sono stati rispettati e pertanto il collegio non può certificare la compatibilità dei costi previsti dalla contrattazione con i vincoli previsti dalla legge. E così saltata la convocazione prevista per il 2 gennaio in cui la delegazione trattante avrebbe probabilmente ratificato l’accordo“, spiega Sabrina Figuccia.

Cosa accadrà adesso ai lavoratori in attesa delle legittime spettanze?  Per questo ho già chiesto una convocazione urgente del vicesindaco, con delega al personale in settima commissione, di cui sono componente. Chiederò risposte concrete sul modo in cui l’amministrazione investe le risorse economiche da destinare al personale in modo da migliorare realmente i servizi ai cittadini“. conclude Sabrina Figuccia.

 
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