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Un nuovo blocco dell’elettricità paralizza shopping e viabilità. Il ministro dell’Energia: «Colpa del maltempo in Sicilia»
Come sottolinea il Times of Malta, è il secondo blocco dell’elettricità in circa un mese, dopo che l’isola è rimasta al buio il 26 novembre scorso, proprio nel giorno in cui venivano costretti alle dimissioni il capo di gabinetto del primo ministro Joseph Muscat, Keith Schembri, ed il ministro del Turismo (nonché ex responsabile dell’energia) Konrad Mizzi, accusati di essere i mandanti dell’omicidio di Daphne Caruana Galizia.
Alla fine di novembre Enemalta comunicò che l’interruzione di energia era stata causata da un problema sul lato italiano del cavo sottomarino che da Ragusa garantisce la copertura a Malta. Ieri invece la società elettrica ha reso noto come i suoi tecnici abbiano lavorato tutto il giorno «per individuare le ragioni» del guasto. E che l’ipotesi più probabile sia un malfunzionamento al cavo «a 30 chilometri dalla Sicilia, in acque internazionali».
Mentre trascorrevano quattro ore prima che la situazione iniziasse a normalizzarsi, il ministro dell’Energia Joe Mizzi dava la sua spiegazione: «È colpa del maltempo che ha colpito in queste ore la Sicilia».
Un duro colpo, per i commercianti, proprio durante le ultime ore di shopping natalizio, alle prese con malfunzionamenti dei Pos e dei computer. E un problema per la viabilità dato che buona parte dei semafori ha smesso di funzionare. Disagi si sono registrati anche alle comunicazioni telefoniche e cellulari e non sono mancate le difficoltà per gli ospedali che, sebbene dotati di generatori autonomi, hanno dovuto rallentare le normali attività. Ad aggravare la situazione, l’ipotesi poi che le interruzioni di corrente potrebbero ripetersi. «Il danno subito richiede alcune settimane per essere riparato. Durante questo periodo Enemalta avrà una flessibilità di fornitura limitata che potrebbe comportare interruzioni non pianificate della fornitura Dobbiamo aspettarci problemi anche nei prossimi giorni», hanno fatto sapere da Enemalta.
Fonte: Corriere.it
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