Fanno ancora discutere le polemiche dello storico d’arte e commentatore Tv Daverio sulle Madonie

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Fanno ancora discutere le polemiche dello storico d’arte e commentatore Tv Fhilippe Daverio contro le Madonie. Nei comuni madoniti l’argomento tiene ancora banco e gli abitanti fieri della loro storia non accettano tali gratuiti commenti. 

Il noto volto della televisione, nelle scorse settimane, si è scagliato contro la Sicilia, con affermazioni dispregiative sia per la Sicilia sia per i siciliani, denotando un chiaro pregiudizio fortunatamente superato dalle nuove generazioni.

«È quasi trascorso un anno dall’elezione di Petralia Soprana, il mio paese, che ho rappresentato alla trasmissione televisiva Borgo dei borghi la grande sfida del 24 novembre 2018 – ha affermato la petralese Matilde La Placa -. Una grande emozione quella di veder sfidare quel piccolo centro dell’entroterra della Sicilia a me molto caro con il resto dell’Italia e sentirlo proclamare in diretta da Camilla Raznovich presso gli studi televisivi della Rai mentre amici compaesani, persone speranzose che ci avevano sostenuto sia delle vicinanze che di tutta la Sicilia erano incollati davanti allo schermo con il cuore che batteva forte sperando, o addirittura pregando, per quella grande possibilità di rilancio che non era ovviamente circoscritta e preclusa al nostro solo paese , ma anche a tutto il territorio.

Pertanto un momento di gioia indescrivibile ed un’emozione unica da far rimanere increduli l’aver vinto. Siamo stati fortunati e grati per questa bellissima occasione che per come abbiamo potuto, è stata sfruttata e in tanti ci hanno creduto con entusiasmo. Per la prima volta ho visto la fierezza e l’,orgoglio indiscusso negli occhi di tutti , d’ essere cittadini di Petralia Soprana,” Borgo più bello d’Italia”.

Proprio lì fra i camerini, ho incontrato assieme ad Alessia, (l’altra ragazza che mi ha affiancata quella sera nel rappresentare Petralia), Philippe Daverio di persona, scambiato con lui  delle idee e qualche chiacchiera, fatto insieme anche una foto con naturalezza. Abbiamo parlato della Sicilia,lui stesso ci ha detto che l’amava, che era molto bella ed ha dei posti incantevoli perché noi ci siamo subito presentate come siciliane. Lui lo abbiamo visto come un signore distinto, elegante e molto particolare, un personaggio.Con il suo orologio da tasca ed il papillon rosso, sembrava divertente, simpatico e una persona non sostenuta con dei pregiudizi. Eppure,sento adesso che si è scagliato contro la Sicilia. Sì, è possibile che a noi abbia voluto esprimere il suo gradimento per sola gentilezza…. ma non credo che davvero la Sicilia non gli piaccia, che non gli piaccia davvero.

Credo più che altro la sua indisposizione sia dovuta al fatto che vinca sempre e  questa unione solidale che ci mettiamo , questa compattezza, questo impegno nel crederci tutti insieme, per lui è  come un accanimento eccessivo che evidentemente lo avrà infastidito poiché probabilmente avrà apprezzato altri posti fuori dalla Sicilia ed essendo un appassionato d’arte chissà, forse voleva fossero valorizzati allo stesso modo visto che la Sicilia è uscita finora sempre vittoriosa da ogni competizione di questo programma aggiudicandosi quasi sempre il primo premio. Mi sembra davvero molto strano che sia davvero questo il suo punto di vista, che una persona così intelligente possa pensare che la bellezza della Sicilia si precluda semplicemente ad alcuni luoghi limitati e magari senza molta attenzione, poco affascinanti, magari noiosi . E poi,in Sicilia non c’è solo il “mezzo” cannolo… perché oltre all’arte,alla bellezza, alla buona cucina e alle attività dolciaria, c’è anche l’intelligenza. Forse ha dimenticato che anche nella nostra isola ci sono state e ci sono le migliori menti emergenti, che anche da questa terra sono nate grandi idee, che grandi pensatori , studiosi più famosi, letterati , artisti, etc. stati pure siciliani.  Peccato che tanti siano stati costretti ad emigrare. C’è soprattutto c’è da sottolineare che la gente non si dedica a fare le “minacce” per un semplice voto da casa visto che lui teme questo. Fa così pertanto ancora intendere di pensare alla Sicilia con il solito e vecchio pregiudizio di una mortificata terra di mafiosi quando invece questa è la terra di persone generose che aprono spontaneamente e con gentilezza le proprie abitazioni oltre che le porte del proprio paese, donando il proprio cuore. È impensabile che ci siano ancora pregiudizi di questo tipo nonostante gli anni, nonostante il ricominciare con fatica enonostante lo sforzo collettivo di farsi apprezzare estirpando ogni negatività invalidante. Pensavamo nell’evoluzione dei pensieri, nelle larghe vedute. Eppure ci sono ancora questi preconcetti discriminatori che amareggiano e rattristano chi lavora, chi si impegna nel sociale per rendere tutto ciò che abbiamo intorno migliore. Meno male che non tutti la pensano così. Meno male che ci sono persone non siciliane che amano il “nostro cannolo” con la “nostra buona ricotta” dal gusto inimitabile di cui comunque,  anche di questo andiamo orgogliosi. Anche se voglio sottolineare che noi non ci rappresentiamo per un dolce ma per la vera bellezza e per la dolcezza di tutto ciò che può essere Sicilia».

 

«Rispondo così a Philipe Daverio- sottolinea Matilde -quando mi disse che  la Sicilia è molto bella e piena d’arte e lui l’ammirava. Quello che diceva era vero, mi sono inorgoglita a sentire le sue parole. Ora però, però ribatto sulle sue parole espresse alle Iene, ad iniziare dal fatto che il siciliano vuole stare “al centro”. Non è così. Il siciliano non vuole essere semplicemente sottovalutato. Vuole affermarsi , non vuole essere  considerato una sorta di prodotto di scarto perché nell’opinione comune ci sono troppi stereotipi legati adesso ed è ora che finiscano. Non siamo degli ingordi, non mangiamo solo cannoli e non siamo soprattutto violenti e degli assassini. Siamo gente pulita ,abbiamo una propria testa, abbiamo gusto, stile creatività, intelligenza proprio come tutti gli italiani ma anche come tutto  il resto del mondo, perché anche noi siamo voluti, siamo informati, sappiamo fare lavorare la mente e soprattutto siamo a passo con i tempi , abbiamo pure larghe vedute. Accetto il fatto che siamo “tradizionalisti” perché abbiamo dei valori e dei principi sani, crediamo ancora nella famiglia e negli affetti,diamo valore alle cose, abbiamo “un cuore”, un cuore davvero grande a differenza probabilmente di altri. Questa è una caratteristica che ci diversifica e contraddistingue ed in effetti,qui, su questo punto, credo che ne siamo molto fieri.  Qui  su questo discorso mi fermo perché ne potrei parlare all’infinito .Ma partiamo da uno sguardo più ampio. Non voglio essere scontata. Il mio discorso tocca più tematiche. Ciò che conta è il rispetto per un paese che ha dei valori sani, che cresce e si sforza di farlo nonostante i tempi siano difficili e che certamente non è così arretrato come lo si voglia ancora così dannatamente pensare. 

 

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