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La causa ufficiale dichiarata fu un infarto miocardico acuto. E sin da subito la decisione di non effettuare un’autopsia sollevò dubbi e alimentò numerose teorie del complotto.
La mattina del 28 settembre, verso le 5 e 10, 5 e un quarto, suor Vincenza Taffarel, la religiosa che era al servizio di Albino Luciani sin dal 1969, quando era vescovo di Vittorio Veneto, portò il solito caffè caldo a Giovanni Paolo I, bussando alla porta per annunciarsi.
Suor Vincenza tornò dopo un quarto d’ora, come era solita, ma trovò il caffè ancora sul tavolo, preoccupata, chiamò la consorella Margherita, e insieme bussarono più forte. Nessuna risposta. Suor Vincenza entrò nella stanza: Giovanni Paolo I era seduto sul letto, indossava gli occhiali, aveva dei fogli tra le mani e la luce del comodino era accesa.
Ma la testa era inclinata a destra e il corpo era immobile. Le due religiose capirono subito che il Santo Padre era morto. Se vuoi saperne di più guarda il video.
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