Tribunale Termini Imerese: assolto un uomo accusato di omicidio stradale

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Il tribunale di Termini Imerese ha assolto un uomo di 67 anni G.G. dì Casteldaccia, imputato del reato di omicidio stradale, difeso dall’avvocato Francesco Paolo Sanfilippo.

L’avvocato Francesco Paolo Sanfilippo

I fatti risalgono al febbraio 2018.

Secondo l’accusa l’uomo, alla guida della propria vettura SUV, mentre transitava all’interno dell’abitato di Casteldaccia avrebbe urtato un’anziana donna che camminava a piedi e l’avrebbe fatta cadere schiacciandole una gamba con la ruota posteriore.
La donna, che aveva riportato una grave frattura, decedeva dopo due mesi di ricovero al Buccheri La Ferla.

Durante il ricovero la donna aveva denunziato l’uomo accusandolo di averla fatta cadere, e ciò veniva confermato da un testimone oculare.
La Procura ha nominato un proprio consulente medico legale che dopo aver asserito la compatibilità tra la frattura riportata dalla donna e l’arruotamento da parte della vettura, ha accertato che la donna fosse deceduta dopo due mesi a causa del sinistro.

Nelle more la compagnia assicurativa della vettura Suv dell’imputato, nonostante l’uomo avesse sempre respinto l’accusa di aver fatto cadere la donna, risarciva spontaneamente i familiari della donna che si erano costituiti Parti Civili.

Si celebrava così il dibattimento ove venivano sentiti i testi e i consulenti sia dell’accusa che della difesa.
La difesa dell’uomo produceva una prima consulenza tecnica , affidata all’ingegnere Lo Torto , con la quale dimostrava che il testimone oculare indicato dall’accusa, dal punto in cui aveva dichiarato di trovarsi non avrebbe mai potuto vedere l’esatta dinamica del sinistro.
Sicché le sue dichiarazioni erano assolutamente inattendibili.
Poi, con una consulenza medico legale, del Professore Procaccianti dimostrava non solo che la ruota del Suv non avrebbe mai schiacciato la gamba dell’anziana – perché ben più gravi sarebbero state le lesioni riportate – ma dimostrava inoltre che il decesso della donna sarebbe avvenuto per cause indipendenti dal sinistro.

Infatti l’anziana era affetta da una grave forma di scompenso cardiaco, di natura ingravescente, che sarebbe stata la vera causa della morte.
Il tribunale ha accolto le tesi difensive ed ha assolto l’uomo con la formula perché il fatto non sussiste.
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