“Ladri” di bambini a Termini Imerese: la storia

2 min read

Rimani sempre aggiornato



Magari proprio di ladri non si trattava, ma di adescatori e sottrattori di minori pare proprio di si. Almeno questo è quanto si evince dalla lettura di un verbale del registro dei giurati di Termini Imerese che riporta di una informativa indirizzata alle autorità locali, in cui veniva testualmente segnalato quanto segue:

“…Essendo pervenuto a mia notizia che qualche capitano di bastimento greco scismatico ardisce di sedurre per le marine di Sicilia qualche povero e ignorante padre a consegnargli i figli di tenera età con promessa di provvederli e mantenerli, e che poi condotti nei loro paesi li facciano ribattezzare ed allevare nel loro scisma, ed essendo tale attentato perniciosissimo non meno alla religione che allo Stato, togliendo all’una e all’altro i suoi allievi, ho risoluto d’incaricare V.S. Illustrissima che per mezzo dei suoi subalterni, nelle marine del regno faccia rigorosamente invigilare che non si commetta un simile eccesso. E trovandosi che qualche padre vi si indotto si procuri di riprendere il ragazzo e si carceri il padre…”

In buona sostanza pare che agli inizi dell’ottocento nei porti della nostra regione, e quindi anche a Termini Imerese, arrivassero bastimenti dalla Grecia i cui capitani, scismatici, tentavano di convincere le famiglie povere del posto ad affidargli i propri bambini con la promessa di sfamarli adeguatamente e di educarli.

In pratica un adescamento a scopo di sottrazione di minori. Quella di “Scismatici Greci” era una denominazione usata per indicare i Greci Ortodossi che si erano separati dal cattolicesimo in seguito allo scisma d’oriente. Il documento che vedete in foto e in cui se ne parla, è del 1804; e forse sarà stato pure per questo motivo che nel nostro comune, già qualche anno prima, da parte dei giurati era stato emesso l’obbligo di dotare i bambini proietti di una collanina fermata con piombo, e quindi non estraibile, in cui doveva essere segnata la città di appartenenza. I bambini, detti proietti, erano quelli non riconosciuti e abbandonati dai genitori. A Termini Imerese erano tanti; e molti di questi venivano anonimamente lasciati appena nati nella cosiddetta ruota di Santa Chiara dove le monache si occupavano di accoglierli per poi affidarli agli istituti.

CONTENUTO A CURA DI NANDO CIMINO
CONTINUA A LEGGERE SU HIMERALIVE.IT


RIPRODUZIONE RISERVATA © Copyright Himeralive.it






Leggi anche

Altri articoli: