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Vi parlo del famoso “Lido Ginestra” che, per alcuni anni, caratterizzò le calde estati di tanti termitani di buona agiatezza economica; gente che poteva permettersi di pagare l’affitto di una cabina con ombrellone, che allora era considerato quasi un lusso.
Il lido Ginestra, come peraltro ben si vede dalla foto pubblicitaria del 1953, era frequentato soprattutto da signore della Termini prospera; che li vi trascorrevano interi pomeriggi alternando salutari nuotate al gioco delle carte.
Per potere ancor più facilitare il raggiungimento della località, che si trovava poco oltre il ponte sul fiume San Leonardo, il comune aveva pure previsto un servizio di autobus andata e ritorno, affidato a tale Giuffrè. Servizio che mattina e pomeriggio partiva dal Corso Umberto e Margherita, nella parte bassa della città, e faceva una successiva fermata anche a Termini alta davanti al Caffè La Rocca.
Non di rado, ai punti di sosta, si radunava pure qualche piccolo gruppetto di giovinotti, che non lesinava sguardi di ammirazione nei confronti delle bagnanti; donne che appartenendo a famiglie socialmente emancipate, ostentavano un abbigliamento da mare che in quegli anni era ancora ritenuto “audace”.
Si arrivava sul posto dopo pochi minuti; e per raggiungere lo stabilimento si percorreva un breve sentiero che attraversava uno dei fazzoletti di terra al limite dei fertili giardini della piana del San Leonardo che, proprio durante il periodo estivo, erano ricolmi di pomodoro, cucuzzi e melanzane.
Il Lido Ginestra restò attivo per quasi tutti gli anni cinquanta; mentre, almeno stando ai ricordi di quanti ne hanno ancora memoria, smise di funzionare sin dai primi anni sessanta.
Testo e immagini a cura di Nando Cimino
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