Comitati Spontanei Riuniti per le vie di Palermo per manifestare il disagio del comparto agricolo siciliano

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Nei giorni scorsi una parte degli agricoltori siciliani, su invito della Coldiretti, è scesa per le vie di Palermo per manifestare il disagio del comparto agricolo siciliano e chiedere un confronto con il Governo regionale.
 
Considerando la totale assenza delle associazioni di categoria durante il lungo periodo di protesta, gli agricoltori dei comitati spontanei ritengono opportuno fare alcune precisazioni. Infatti, grande è stato lo stupore nell’apprendere qualche giorno fa, in occasione di un confronto istituzionale, che con entusiasmo la Coldiretti rivendicava l’approvazione di alcuni provvedimenti decantandoli con atteggiamento di vittoria.
 
Al fine di chiarire meglio quali siano le vere criticità del settore, gli agricoltori che hanno manifestato il 20 marzo a Palermo precisano che la protesta – concretizzatasi a partire dal mese di gennaio – è stata portata avanti solo ed esclusivamente dagli agricoltori riunitisi in comitati e presidi spontaneamente, senza alcun intervento di partiti o di associazioni di categoria.
 
Inoltre, i provvedimenti finora adottati o in fase di attuazione da parte del Governo regionale (delibera di Giunta n. 51 del 20 febbraio c.a. il cui stanziamento è stato approvato dall’ARS con la l.r. 22 maggio 2024, n. 20 art.1, comma 1 lett. b, piano daini e suidi, rimodulazione dei bandi sulla viabilità rurale, misure per l’insediamento dei giovani in agricoltura, presentazione di un piano idrico per gli agricoltori, individuazione dei criteri per definire l ‘una tantum da destinare agli allevatori per acquisto foraggi – oggi ribattezzata voucher – frutto dei 10 milioni di euro stanziati su proposta del Governo regionale) sono il risultato del continuo lavoro avvenuto in seno ai tavoli tecnici, costituiti a seguito della manifestazione del 20 marzo, istituzionalizzati grazie alla disponibilità dell’Assessore pro tempore On. Luca Sammartino e dei dirigenti dell‘Assessorato all’Agricoltura.
 
Attraverso un continuo confronto con gli stakeholders, l’organo politico regionale ha potuto predisporre la documentazione necessaria a ottenere, in occasione del CDM del 6 maggio u.s., lo stato di emergenza nazionale e le deroghe dallo stesso derivanti.
 
Oggi, tenuto conto di quanto già ottenuto sia in sede nazionale che regionale, i Presidi ed i Comitati spontanei vogliono rivendicare la centralità del proprio ruolo nel portare avanti le istanze del comparto agricolo siciliano come sintetizzato nel “Documento unico regionale”.
 
Inoltre, vogliono ribadire che:
1) scarsa attenzione è stata dimostrata dalla politica nazionale verso le problematiche del settore agricolo siciliano nonché nell’individuarne i punti di criticità e nel supportarne i bisogni;
2) le risorse stanziate dall’Assemblea regionale con la l.r. 22 maggio 2024, n. 20 art.1, comma 1 lett. b) – pari a 10.000 migliaia di euro – appaiono insufficienti a garantire la sopravvivenza del settore.
 
In un momento drammatico per le imprese del settore,
– si chiede al Governo regionale e al Governo nazionale di mettere a disposizione del comparto Agricoltura e Allevamento più ingenti risorse necessarie a sostenere le imprese che operano nel settore e che al momento versano in una gravissima condizione di crisi e di stallo.
– si comunica che a far data dal 20 maggio c.a., a seguito di quanto avvenuto ed approvato in seno al citato tavolo di concertazione, gli operatori hanno abbandonato il tavolo tecnico coordinato dal capo di Gabinetto dell’Assessorato Agricoltura.
 
I Presidi ed i Comitati spontanei sono fiduciosi nelle ulteriori iniziative che la Giunta Regionale e il Consiglio dei Ministri vorranno intraprendere al fine di tutelare la sopravvivenza e la ripresa di un settore economico trainante per l’economia tutta della Sicilia.
 
Allo stesso tempo, esprimono il proprio rammarico per quanto accaduto considerato che, nonostante giorno 28 maggio Coldiretti abbia organizzato una partecipata manifestazione seguita da una settimana di presidio permanente davanti a Palazzo d’Orleans, non sia riuscita ad ottenere le ulteriori ed indispensabili somme, in presenza delle quali la Nostra Economia – ad oggi già collassata – potrebbe superare la CRISI.
 
Invitiamo, non solo Coldiretti ma anche le altre rappresentanze di categoria ad unirsi a noi, per elaborare un comune ragionamento per la strategia da intraprendere al fine di salvare l’agricoltura Siciliana e il consumatore finale.


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