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La cronaca della gara
Una prima parte di percorso non molto impegnativo che ha permesso una fuga di 7 ciclisti con in testa proprio Spica, Ragnoli e Medved, ma è nella seconda zona del tracciato, contraddistinta da una lunga salita di mezz’ora, che i tre riuscivano a fare selezione e a continuare l’azione da soli. Verso la fine della salita Medved si staccava e Spica insieme al bresciano Ragnoli si dirigevano verso gli ultimi chilometri che portavano all’arrivo, ma nell’ultimo single track decisivo Spica metteva in mostra anche le sue doti tecniche che gli hanno permesso di togliersi la soddisfazione di vincere una gara di altissimo livello.
Una storia da Amarcord
Una storia che ci riporta dietro negli anni ma che invece è più attuale che mai. Emanuele Spica, bikers di Caccamo in provincia di Palermo, sembra avere trovato la dimensione che gli spetta e che lo proietta tra i grandi del fuoristrada, concedendosi il lusso di vincere una gara Top Class e di mettersi alle spalle due dei più forti ciclisti d’Europa, che hanno fatto la storia della MTB.
Un ragazzo dai modi gentili, umile che vive di allenamenti e segue alla lettera le indicazione del suo preparatore e procuratore Paolo Alberati: ” Quella di Emanuele è veramente la storia dell’emigrante con la valigia di cartone impressa nell’immaginario collettivo. Quella di oggi è stata una trasferta non programmata che lui ha voluto fare in autonomia, ma con il permesso della società. Emanuele parte dalla Sicilia per cercare fortuna nel ciclismo importante, dove si corre e si compete con i più forti del circuito nazionale ed internazionale, ed Emanuele merita questa fortuna perchè non gli sta regalando niente nessuno”. “Con lui c’è Elisa Stodiale – continua un quasi commosso Paolo Alberati – che lo ha aiutato nei rifornimenti e incitato nei momenti più importanti della gara e questi due ragazzi sono un esempio di umiltà, dedizione e rispetto per lo sport. Sono loro la speranza del futuro del nostro ciclismo“.
Gara vinta con intelligenza tattica
Una vittoria inaspettata ma meritata e vinta con acume tattico, cosi come racconta Spica all’arrivo: “Una bellissima gara in un posto meraviglioso. Siamo partiti subito forte io Yuri e Alex, ma sul tratto finale Medved si è staccato e allora ho deciso di rimanere alla ruota di Ragnoli senza prendere l’iniziativa, in quanto lui conosceva bene il percorso avendo già preso parte alle passate edizioni. Negli ultimi chilometri ho visto che avevo più gambe di lui e allora ho deciso di forzare e sono riuscito a portare a casa questa vittoria cosi importante e prestigiosa”.
Fonte: SWS
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