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Al giovane di Lascari, D.G., difeso dall’avvocato Fabio Sciascia, venivano contestati numerosi episodi e la sua partecipazione alla stessa associazioni.
Durante il corso del procedimento, celebrato innanzi al GIP di Palermo, dott.ssa C.Maltese, con le forme del rito abbreviato, la difesa dell’imputato concludeva la propria arringa, evidenziando come vi fosse la mancanza degli elementi giuridici che caratterizzano il reato associativo e spiegando come in realtà si erano svolti i singoli episodi che stavano alla base delle accuse, mosse al proprio assistito.
Le stesse intercettazioni, a giudizio della difesa, si prestavano ad interpretazioni assai diverse da quelle fornite dagli inquirenti.
Il giudice, dopo aver ascoltato le conclusioni del difensore dell’imputato e della Procura, che al contrario chiedeva la condanna dello stesso alla pena di anni 7 e mesi 4 gia, ridotti per il rito, sulla base della gravità delle accuse e dei numerosi episodi che, a giudizio del P.M. lo vedevano coinvolto, accoglieva la tesi dell’avvocato Sciascia, mandando assolto l’imputato da tutte le accuse.
“Sono soddisfatto del risultato conseguito. La sentenza da atto di quello che ho sostenuto. Una associazione, per essere tale, deve avere dei requisiti giuridici che dalle indagini non emergevano, così come tutti i singoli episodi al pari delle intercettazioni potevano spiegarsi in modo diverso, rispetto alla lettura che veniva fornita”, ha affermato l’avvocato difensore del giovane, Fabio Sciascia.
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