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Per l’occasione voglio proporvi un documento inedito che ci da dimostrazione di quanto a Termini Imerese questa venerazione fosse particolarmente sentita.
La lettera infatti, che qui di seguito per comodità vi trascrivo, risale al 27 marzo del 1843 ed è firmata dal sacerdote Cappellano Don Agostino Geraci; il quale comunica al sindaco, chiedendone concessione, che nella nostra città si è appena costituita una congregazione sotto il titolo di “Maria SS. Addolorata”. Ecco cosa c’è scritto:
“…In riscontro al di Lei preggiato foglio degli 11 gennaio 1843 di …27 mi do l’onore presentarle (?) i capitoli ossia regolamenti ai quali intendono uniformarsi i pii fedeli che intendono fondare la Congregazione di Maria Santissima Addolorata nella chiesa di recente fabbricata nel recinto del Santo Calvario di questo Comune di Termini, onde Ella impetri gli ordini superiori per l’approvazione di detta congregazione.”
Dal documento apprendiamo peraltro che proprio in quel periodo, in uno spazio denominato del Santo Calvario, era stata fabbricata a Termini una nuova chiesa (cappella?); chiesa della quale al momento poco so dirvi in quanto non tutte le fonti da me interpellate sono concordi. Sappiamo, a proposito del luogo, che esisteva nella nostra città una zona detta del Calvario dove, in periodo di Pasqua, si concludeva la sacra rappresentazione della via Crucis vivente organizzata dalla fraternità della Gancia, e che la zona doveva essere nei pressi di Porta Palermo.
(Nella prima foto il documento che si conserva nella nostra Biblioteca Liciniana e poi il simulacro della Addolorata che esce in processione il Venerdì Santo). Testo a cura di Nando Cimino
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