Tribunale Termini Imerese: termitano dopo dieci condanne non andrà in carcere

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Lo ha deciso il Tribunale di Termini Imerese, giudice dell’esecuzione Dr.ssa Claudia Camilleri la quale, accogliendo la tesi dell’avvocato Francesco Paolo Sanfilippo, difensore del termitano M. L. (classe 1975), ha rigettato l’istanza del Pubblico Ministero volta alla revoca del beneficio della sospensione condizionale della
pena.
L’uomo, pluripregiudicato, era stato condannato con sentenza del 4 aprile 2022 dal Tribunale di Termini Imerese in composizione monocratica ad un anno di reclusione con il beneficio della pena sospesa, per fatti risalenti al 2015.
Il Giudice monocratico di allora, gli aveva concesso il beneficio nonostante l’uomo già ne avesse usufruito e nonostante avesse in passato riportato tutta una lunga serie di precedenti condanne per reati gravi, che lo avevano visto anche recluso.

Avv. Francesco Paolo Sanfilippo

La Procura della Repubblica, ritenuta la svista del Tribunale nella concessione del beneficio della sospensione condizionale della pena, ha proposto immediatamente incidente di esecuzione per fare revocare il beneficio e quindi mettere in esecuzione la pena di un anno di reclusione.

La Procura a tal fine rilevava che peraltro l’uomo nel quinquennio dal passaggio in giudicato della sentenza in questione aveva riportato altra sentenza definitiva di condanna ad anni tre e mesi dieci di reclusione e pertanto secondo il PM si era verificato il presupposto della revoca.
L’avvocato Francesco Paolo Sanfilippo, citando un precedente delle Sezioni Unite Penali della Cassazione del 2015, ha eccepito dapprima un vizio procedimentale sostenendo che il PM anziché proporre incidente d’esecuzione avrebbe dovuto impugnare nei termini la sentenza con l’atto di appello.
Inoltre il difensore ha eccepito che la sentenza relativa ai reati di cui alla condanna di anni tre e mesi dieci di reclusione era divenuta definitiva prima della sentenza della quale si chiedeva la revoca della pena sospesa.
Quindi, secondo il difensore, in base al complesso meccanismo che disciplina le sequenze temporali tra le sentenze definitive nei casi di revoca del beneficio , la richiesta del PM non poteva trovare accoglimento.
Il Tribunale Giudice dell’Esecuzione ha dato ragione alla difesa dell’imputato rigettando la richiesta di revoca del beneficio.

Contattato l’avvocato Sanfilippo ha dichiarato: “Sono molto soddisfatto dell’epilogo del procedimento , visto peraltro che il mio assistito gia’ da tempo , per sua fortuna, ha cambiato stile di vita e da alcuni mesi ha finalmente trovato una seria e stabile occupazione lavorativa che sarà importantissima per il suo reinserimento sociale. Una carcerazione avrebbe inevitabilmente compromesso o comunque ritardato questo suo percorso di ravvedimento ”
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