Giulia Tramontano: un caso che ha scosso l’opinione pubblica, che ha fatto riflettere

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Oggi tanti giornali hanno sfornato tutti la stessa notizia: l’autopsia è stata effettuata sul corpo martoriato di questa ragazza di 29 anni che, oltre ad aver vissuto il tormento della fine di una relazione in cui credeva, la disperazione ed il dolore di chi pensava che l’amasse, si è vista togliere anche la vita tradendo doppiamente la sua fiducia.

Si vive in una società che pratica l’abbandono, che quando una persona non è più utile o soddisfacente come una volta, diventa un peso di cui occorre immediatamente disfarsene.

Non solo la  sua, ma anche di una nuova vita che portava in grembo. Tutti riportano quasi la stessa matrice fra le righe: 37 con coltellate inflitte. Ogni giornalista ha riportato informazioni introduttive di questa tragedia, contestualizzato, posto qualche quesito, qualche considerazione in merito. Noi ci asteniamo dai dettagli raccapriccianti. 

Le infinite parole o frasacce con cui non ci si può che avventarsi su questa sottospecie di uomo capace di aver compiuto un atto così vile potrebbero essere infinite ma sono se non altro una polemica sterile di rabbia, indignazione, disgusto verso questo Alessandro che merita l’offesa, il più acceso disprezzo. Ma tutto ciò, purtroppo, non riporterebbe Giulia in vita.

Eppure, questa storia ha davvero scosso. Sono tante le vittime della cattiveria spietata, dell’indifferenza, del non avere sentimenti, morale, ma freddezza e mancanza di umanità.

Tante Giulia uccise fisicamente, tante quelle non visibilmente colpite con ferite da coltello che possono provocare l’indignazione della gente ancora una volta. Se questa tutela per le donne ci fosse realmente, ci sarebbe il rispetto anche per coloro che apparentemente restano vive. Per il resto delle persone, all’occhio degli altri, sembra che ci sia ancora gente per bene fuori. Sembra. Ma tutto si cela.

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Non deve necessariamente scappare il morto per comprendere che amore verso l’altro non ce ne sia più così tanto, che fidarsi e pensare di essere amati, sentirsi protetti, sia diventato sempre più raro. Difficile. 

È più facile infatti, vivere nelle menzogne per apparire “bravi” davanti agli altri fingendo ciò che non si è, che mostrarsi per intero. 

Qualcuno avrebbe mai pensato delle immagini che abbiamo visto circolare, che questo ragazzo potesse rivelarsi un potenziale serial killer? E così purtroppo come tanti altri che circolano invisibili in giro e che sono capaci di fare lo stesso o quasi, che hanno ucciso o che uccideranno.

Crediamo così tanto nella sensibilizzazione ma nelle piazze, si è scesi tante, troppe volte. Panchine rosse ne sono state installate chissà quanto in tutto il mondo. La cancrena è rimasta e dispiace ammetterlo:

Ci si sofferma solo al terribile atto finale ma senza nascondersi dietro al dito…Quante persone ci sono realmente che si approfittano, che ingannano, che fanno del male, che feriscono? Loro fanno lo stesso.

Non è colpire col sangue che rende visibile l’essere spietati. Ci sono più impronte di comportamenti che hanno lo stesso peso ma meno attenzione. Si ferisce a più lame facendo altri tipi di violenza.

Oggi si sta molto lavorando su questo. È una battaglia aperta. Le violenze psicologiche hanno egual peso di quelle fisiche. Tante associazioni stanno cercando di spegnersi per far capire che la sofferenza inflitta ad una persona ha la sua eguale proporzione. Ci sono persone che camminano con tante coltellate ,che girano per le strade , che incontriamo ma non  individuiamo, neppure vediamo. Si mimetizzano fra tanti. C’è gente che viene maltrattata, abusata, percossa , che ha ovunque lividi visibili e non.  Spesso sono quelle lame conficcate in profondità che restano invisibili dove la persona sembra , o fa illudere che stia vivendo tranquillamente ma invece è morta dentro.

Quindi, le persone vanno educate alla radice, a fondo, con basi di solido rispetto che parta dal rapporto, dal relazionarsi, dal avere livelli di superiorità di genere. Soprattutto serve avere idee chiare e precise sulla civiltà, qualcosa che non resti isolato nelle scuole e negli eventi. Serve una formazione di tutti gli strati della società. Più regole che conformino, che tutelino. Serve più amore, serve più coscienza. Più animi puliti. Servono gli ammonimenti. Capire che non bisogna superare un margine, che si sbaglia anche nel piccolo. Serve che ci protegga l’un l’altro costi quel che costi. Che di altre Giulia non ce ne devono essere più. Oggi anche uccidere, assurdo che si pensi sia quasi tollerabile, giustificabile che chi compie tale atto sacrilegio e meschino.

Qualcosa non va bene, qualcuno dà fastidio? E allora grilletto pronto, coltello alzato, o altro…

Assurdo che si agisca così. 

Diciamo semplicemente ad alcuni uomini, se così si possono definire…a che cosa vi serve studiare, vestirvi bene, occupare un posto in società, un ruolo, un competere tra voi se poi non sapete fare una scelta e perseguirla, se non avete carattere e forza di decisione, se non avete regole d’onore, se anziché proteggere infliggete dolore, non siete degni di fiducia, siete capaci di usare le mani e fare del male a chi vi ha dato ogni fragilità…Ogni tratto dell’anima…se uccidere con le mani, con le parole, con qualsiasi oggetto vi fa credere di avere il potere, di pensare che la vostra dignità conti di più, che potete mettere a tacere tutto compresa una vita, distruggerla, ponendo su di essa non solo il dolore, ma anche la parola fine?

Avete tanto da capire, da rivedere, da crescere, da diventare forse un giorno uomini se imparate a comportarvi a tutelare, ad amare la vita, il valore sacrale soprattutto per la vita degli altri e dopo della vostra. Sì, perché l’uomo galante sa che prima viene quella della degli altri. Poi la vostra senza egoismi.

 

 


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