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Come spesso accade non se ne fece nulla.
Ma l’idea era in effetti balenata dopo che nel 1921 un valente studioso, a seguito di attente e prolungate analisi aveva affermato, mettendolo nero su bianco in una sua pubblicazione, che le acque di Termini Imerese erano pari a quelle di Montecatini.
Ma il Dott. Salvatore Cacciola, questo il suo nome, non si fermava certo qui; egli infatti sosteneva con sicurezza che le acque che sgorgavano dalle nostre terme, oltre che per i bagni, erano ottime pure da bere ed avevano notevoli proprietà salutari.
Ma ecco cosa, tra l’altro, egli scrive:
“…l’uso ripetuto dell’acqua artificiale, che io voglio chiamare (acqua artificiale di Termini Imerese), pulisce lo stomaco e l’intestino senza arrecare alcun disturbo ne durante ne dopo la sua azione, e lascia questi organi in condizione perfettamente fisiologica…I risultati ottenuti con la bibita dell’acqua artificiale di Termini Imerese, mi fecero pensare alle rinomate acque di Montecatini…” –
Queste sono alcune considerazioni fatte in questo suo testo scientifico dal Dott. Cacciola;
il quale ad un certo punto e con tono quasi di meraviglia oltre che di disappunto aggiungeva:
“…A Termini Imerese il bagno è la base della cura; la bibita è del tutto trascurata…Questa riluttanza a bere l’acqua minerale in quantità sufficiente a produrre l’effetto utile, persiste ancora nella maggioranza dei frequentatori dello stabilimento dei bagni di Termini Imerese, e ciò è un male che bisogna combattere…”
Mi pare quindi tutto molto chiaro. Ovvero le acque delle nostre terme sono acque curative non solo per i bagni ma soprattutto se bevute; ed è un vero peccato non averle mai sapute sfruttare anche in questo senso, imbottigliandole come avviene per tante altre, e magari meno pregiate, acque minerali.
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