La leggenda della menta

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La menta: ingrediente prezioso per dare sapore ai piatti, per guarnire più ricette dal gusto forte, è anche pianta che molti o consumano a uso domestico ma talvolta anche usano scopo ornamentale. In un modo o in altro, la menta è quasi sempre presente in più realtà tant’è che nasce pure il detto “Sei come la menta!” che vale a dire: “Sei ovunque!”.

La menta trova le sue origini in Medioriente; oggi ne sono grandi produttori l’Egitto, la Turchia ed il Marocco. È conosciuta soprattutto per le sue proprietà digestive oltre che terapeutiche eoe, ovviamente per il suo odore molto profumato e caratteristico.

Qual è leggenda della così famosa menta?

Secondo la mitologia greca, la menta sarebbe nata dal sacrificio di una ninfa. Si chiamava Mintha, figlia del fiume infernale Cocito ed abitante del regno sotterraneo di Ade, di cui era l’innamorata ed amante. Quando Ade si innamorò però di Persefone, figlia di Demetra e Zeus, che rapì e portò con sé negli inferi per farla sua legittima sposa, la ninfa Mintha abbandonata si infuriò moltissimo, minacciando in modo umiliante Perfesone di riconquistare il suo amante e di cacciarla dal Palazzo dell’Ade.

Persefone colta dall’ira e dallo sdegno, smembrò la ninfa e la trasformò in una pianticella umile ed insignificante, tanto da passare inosservata. Ade mosso da compassione, le concesse di diventare una pianta profumata, denominata mìnthe o hedyosmos, “dal buon odore” (secondo una seconda versione fu per bontà di Giove spinto dal dolore di Cocito) in modo da spargere il suo inconfondibile aroma lungo le sponde del fiume paterno per alleviare la disperazione del genitore causata dalla morte della figlia prediletta, anche se Demetra per vendicare ulteriormente la figlia, condannò Mintha alla sterilità, impedendole di produrre frutti. Per questa origine drammaticamente romantica, la menta è considerata il simbolo dell’amore in Grecia.  
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