Lettera aperta dei consiglieri Abbruscato, Chiara, Micciche’ e Sciascia al presidente Caratozzolo che replica

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LETTERA APERTA AL PRESIDENTE CARATOZZOLO

Al Presidente del Consiglio comunale del Comune di Termini Imerese
Avv. Francesco CARATOZZOLO
Illustrissimo Presidente, noi sottoscritti Consiglieri comunali d’opposizione, Le scriviamo questa lettera per chiederLe di condividere e sostenere la nostra mozione di sfiducia nei confronti del Sindaco di Termini Imerese, Maria TERRANOVA, alla guida dell’amministrazione targata PD-M5S.
Per consentirLe una disamina esaustiva sull’azione politica che intendiamo perseguire, di seguito vengono rappresentate e illustrate in dettaglio le ragioni e le motivazioni alla base di tale mozione, di cui Lei era stato tempestivamente informato.
Giova innanzitutto rammentare che l’ultima tornata elettorale ha sancito inequivocabilmente i due seguenti verdetti: da un lato Maria TERRANOVA è stata eletta primo cittadino del Comune Termini Imerese, prevalendo sui canditati Sindaco delle altre coalizioni; dall’altro la coalizione della stessa non ha ottenuto la maggioranza in Consiglio comunale, riuscendo a far eleggere solamente 5 Consiglieri su un totale di 16, contro ben 11 delle opposizioni.
Per effetto del risultato consegnatoci dalle urne, la maggioranza politica a sostegno del Sindaco TERRANOVA rappresentava in realtà una minoranza della Città, viceversa le opposizioni risultavano maggiore espressione della volontà popolare.
Nei primi due anni e mezzo di amministrazione TERRANOVA, questa composizione è rimasta pressoché immutata e si è cristallizzata a tal punto da generare una situazione di ingovernabilità della Città, causata da un’inconciliabile differenza di orientamenti politici tra il Sindaco con la sua Giunta e il Consiglio comunale, ovvero tra gli organi di governo del Comune.
Nelle adunanze del Consiglio si è palesata una vera e propria frattura politica di detti organi, che ha condizionato il regolare andamento dei lavori d’aula e di conseguenza il buon funzionamento della macchina amministrativa. Sovente si è assistito alla mancanza del numero legale, garantito sempre e solo dai Consiglieri d’opposizione, che con la loro presenza hanno comunque consentito l’approvazione di numerosi importanti provvedimenti. Con l’impiego di formule fantasiose e prassi irrituali, provvedimenti non approvati dal Consiglio sono stati riproposti in aula a distanza pochi giorni, svilendo di fatto le funzioni e le prerogative di controllo e di indirizzo del Consiglio stesso. In più, ogni proposta avanzata dai Consiglieri d’opposizione è stata rigettata con atteggiamento di totale chiusura dai colleghi della maggioranza PD-M5S, i quali dal canto loro non ne hanno mai formulato alcuna, ma si sono limitati ad accogliere passivamente quelle dell’amministrazione.
Ad appesantire il difficile clima dei lavori ha contribuito significativamente il comportamento del Sindaco e di alcuni assessori, che si sono rivolti alle opposizioni con toni sprezzanti e irriguardosi, senza mai mostrare segnali di apertura al dialogo, al confronto e alla mediazione. Anzi, il modus operandi del primo cittadino durante le fasi dibattimentali delle proposte di deliberazione nelle adunanze è sempre stato incentrato sui diktat e sulle coercizioni, con avvertimenti di ritorsioni sui Social network in caso di diniego dei Consiglieri delle opposizioni. Insomma, un chiarissimo dogma sintetizzabile così: o si approva così com’è, oppure farò una diretta punitiva su Facebook contro di voi.
Di continuo abbiamo sentito parlare la maggioranza PD-M5S di senso di responsabilità nei confronti della Città, salvo poi constatare che alcuni dei loro Consiglieri si presentano di rado in aula e uno tra questi non ha
mai partecipato ai lavori delle Commissioni in più di due anni. Addirittura, il senso di responsabilità di un Consigliere del M5S è così profondo che infastidito dalle nostre iniziative ha scientemente deciso di boicottare i lavori di una Commissione.
In pratica, siamo giunti al paradosso di una maggioranza che si comporta da opposizione, protestando contro le opposizioni, ma al contempo pretendendo da queste un sostegno incondizionato alla propria azione politica. I Consiglieri d’opposizione, espressione di una più ampia parte della Città, sono così relegati al mortificante ruolo di numeri utili soltanto per far approvare i provvedimenti di un’amministrazione, che si millanta successi e risultati inesistenti, mentre in realtà tira solamente a campare senza alcuna progettualità in un territorio sempre più allo sbando.
È, infatti, innegabile che l’amministrazione TERRANOVA abbia navigato e continui a navigare a vista, grazie al soccorso di volenterosi Consiglieri d’opposizione, che trincerandosi dietro speciose giustificazioni, come il presunto bene della Città, danno vita all’interno del Consiglio comunale a maggioranze estemporanee, raccogliticce e assolutamente incongruenti con il voto popolare; maggioranze imbastite unicamente allo sterile scopo di consentire alla Sindaca l’approvazione di provvedimenti utili per rimanere inchiodata alla sua comoda poltrona.
Alla luce di questa disamina siamo certi che Lei non eserciterà il suo ruolo in modo apolitico, come un mero notaio dei lavori consiliari. Lei è stato candidato alla carica di Sindaco della coalizione di centro-destra con un programma e una visione di Città diversi, alternativi e incompatibili con quelli del PD e del M5S. Lei è stato eletto Presidente del Consiglio dalle opposizioni a seguito di un accordo tra due coalizioni di centro-destra. Lei non può tradire la fiducia che noi sottoscritti Consiglieri e prima ancora gli elettori/cittadini di Termini Imerese Le abbiamo riposto. Coerentemente alla sua storia politica, ai valori e ai principi di centro-destra, a ciò che Lei ha rappresentato e rappresenta, noi ci aspettiamo che, per primo, sottoscriva questa mozione.
Caro Presidente, il nostro modo di fare politica è semplice, libero da infingimenti, alchimie e sofismi innaturali, incoerenti e irrispettosi del mandato popolare ricevuto dai cittadini, specialmente se elettori del centro-destra. Non possiamo credere, né pensare che Lei si sottragga al ruolo di guida del centro-destra che noi, per tramite dei cittadini Le abbiamo conferito.
Termini Imerese, 19/03/2023
I Consiglieri comunali
Lorenza ABBRUSCATO
Anna Maria CHIARA
Carmelo MICCICHÉ
Fabio SCIASCIA

La replica del Presidente del consiglio comunale Francesco Caratazzolo

Gent.mi Sigg. ri Colleghi Consiglieri,

riscontro la Vs. nota del 19 marzo u.s con la quale mi chiedevaTe, testualmente “di condividere e sostenere la nostra mozione di sfiducia nei confronti del Sindaco di Termini Imerese, Maria Terranova, alla guida dell’amministrazione targata PD – M5S“, per specificare e rassegnare, sul punto, le mie opinioni, il mio convincimento:

1. Il corpo elettorale, pronunciandosi democraticamente mediante l’esercizio del diritto di voto, consegna al vincitore delle elezioni il diritto – dovere di governare. La tornata del 2020, seppur per le ragioni che tutti noi conosciamo, e che in questa sede appare stucchevole rievocare, ha consegnato alla candidata della coalizione PD – M5S il mandato a governare la Città.

2. La mozione di sfiducia, del Sindaco, disciplinata dall’art. 10 della L.R. 15.9.1997, n. 35, e successive modifiche e integrazioni, costituisce uno strumento pregnante per i gruppi di opposizione i quali (ove ne ricorrano le condizioni di legge, e nella corretta valutazione della giurisprudenza amministrativa) possono ben attivarla, tuttavia, a mio modesto parere, allorquando essi abbiano la ragionevole certezza dell’accoglimento numerico da parte del Consiglio Comunale. Diversamente, in caso di mancata favorevole votazione, si trasformerebbe in un boomerang per chi la ha proposta, finendo con l’irrobustire, indiscutibilmente, il Sindaco che si voleva sfiduciare.

3. In questo contesto, quindi, praticando esercizio di pura realtà, avuto riguardo alla configurazione del Consiglio Comunale, anche in considerazione, da ultimo, della recente formazione di una compagine composta da due Consiglieri che già da tempo hanno mostrato di non condividere la linea delle opposizioni, è di tutta evidenza come sarebbe impossibile poter contare su dieci Consiglieri (numero indispensabile) che possano votare la sfiducia.
Ergo la Sindaca Terranova uscirebbe inevitabilmente rafforzata dalla prova d’aula.
D’altro canto che i fatti stanno così come li sto descrivendo è di tutta evidenza ove si consideri che la Vs. (legittima) iniziativa già da mesi giace presso la Presidenza senza che si siano raccolte le sei firme necessarie per farla approdare in aula. Non voglio entrare nel merito delle singole valutazioni politiche, che peraltro non conosco, dei Consiglieri di opposizione che non hanno sottoscritto la mozione, ma ciò costituisce un dato certo, intangibile.

4. In questo contesto, oggettivo, concreto, la richiesta della firma al Presidente appare incongrua, ove si consideri che rivesto il ruolo di organo di garanzia consiliare, e ciò pur nel rispetto delle mie idee politiche, sempre coerenti e mai ondeggianti, a tutti Voi ben note. Idee che ho propugnato in aula, talvolta anche con toni accesi, passionali, in chiaro e aspro contrasto con il Sindaco e con la Giunta, allorquando ho votato talune delibere.

All’organo di garanzia, ovviamente senza alcuna vena polemica, non si chiede di sottoscrivere la mozione di sfiducia, essendo chiaro, tuttavia, che il Presidente del Consiglio sarebbe pienamente legittimato ad esprimere il proprio convincimento politico mediante il voto d’aula.

Conclusivamente, mi permetto di esprimere un mio personale pensiero.

I gruppi delle opposizioni, proprio per quanto ho espresso, ben avrebbero potuto, e ancora possono farlo, mediante politiche non di sola mera interdizione, veicolare l’idea della sussistenza di forze oggi non al governo che per la loro maturità e concretezza si manifestano come credibili al corpo elettorale per il futuro della gestione della ns. Città.

 


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