Alfonso Amorelli, il pittore dei murales tra futurismo e novecento e gli affreschi sfregiati

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Alfonso Amorelli, il pittore dei murales tra futurismo e novecento e gli affreschi sfregiati, deturpati e irrimediabilmente danneggiati, realizzati negli anni 50 nel complesso monastico di Santa Chiara, a Termini Imerese.

Il disastro fu causato perché a tutti i costi si volle incassare – nell’aula magna dove l’artista ebbe a realizzare i suoi “murales” – un impianto elettrico, al fine di sistemare vistose plafoniere che rovinarono gravemente tutto il ciclo pittorico del maestro Amorelli che riproduce le mitiche fatiche d’Ercole, un Ercole che viene raffigurato mentre lo attorniano le ninfe, ritemprandolo con le calde acque che sgorgono dalle sorgenti termali della antica città, terme le cui origini sembra risalgano addirittura al 407 avanti Cristo.

Alfonso Amorelli, un’artista dimenticato, ma pur sempre un pittore colto, elegante, armonioso, gioioso, che ebbe a partecipare alle tante mostre organizzate da Pippo Rizzo e dal gruppo dei futuristi siciliani.

Amorelli, un pittore da cui trapela anche un mondo particolare, un mondo librato tra il sogno, la favola e il mito, un mondo che viene raccontato in modo luminoso e colorato anche in questi murales purtroppo irrimediabilmente danneggiati, ma che rimangono pur sempre uno dei tesori più importanti di Termini Imerese.

Ma se volete saperne di più guardate il video.

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