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Adesso, all’operatore scolastico viene contestata soltanto l’accusa di atti sessuali con un minore, con l’aggravante della continuazione.
La vittima è un alunno della scuola dove A.R. era in servizio e che all’epoca dei fatti, tra l’estate e l’autunno 2021, aveva 17 anni. Secondo l’accusa, l’operatore scolastico, difeso dall’avvocato Vito Cimiotta, avrebbe convinto il ragazzo ad andare con lui in vacanza, ma anche nella sua abitazione di Marsala (“abusando – scrivono pm e gip – della fiducia” che il giovane riponeva in lui) e, in cambio di cene al ristorante, sigarette, vestiti e un telefono cellulare, a dormire insieme nello stesso letto e ad avere rapporti sessuali.
Tre erano stati gli episodi inizialmente contestati in danno di alunni della scuola: uno per adescamento, due per atti sessuali con un minore. L’indagine è nata dalla segnalazione fatta al preside dalla madre di uno studente che avrebbe notato strani messaggi sul telefono cellulare del figlio. Poi, il dirigente scolastico presentò denuncia alla polizia.
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