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Pensate che in un non lontano periodo storico, e lo si intuisce attraverso la lettura di taluni documenti comunali di fine ottocento, questa festa, per importanza, era addirittura considerata alla pari con quella del patrono Beato Agostino Novello; della quale veniva definita un “surrogato”.
Si sappia pure che, anche con l’intento di onorare questa ricorrenza, il primo esperimento di illuminazione elettrica, e quindi con l’uso di lampadine, che si fece nella nostra città, venne fatto proprio per accendere le luminarie della festa della Madonna della Catena. A Termini Imerese questo culto, è in ogni caso molto antico; e c’è pur da dire che sono state ben tre le chiese in cui la Madonna della Catena è stata sino ad oggi venerata.
La più antica di cui si ha notizia risale al XV secolo e, da quel che se ne sa, si trovava nel vecchio monastero intitolato proprio “Madonna della Catena” e che aveva sede nella parte alta della città; ovvero nella odierna Via Garibaldi. Una successiva chiesa venne poi edificata, ma stavolta a Termini Bassa, giusto a pochi passi dal mare; ma qui fu necessario abbatterla non molti anni dopo, per fare spazio alla ferrovia ed alla nuova stazione. Una terza, e almeno sino ad oggi ultima sede, la Madonna della Catena la trovò nella attuale chiesa che, insieme al convento, si trova a poche centinaia di metri di distanza in prossimità della zona ancora oggi conosciuta come “a lavata a lana”, ed anche nelle vicinanze dell’altra antica chiesa dei Santi Cosma e Damiano.
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