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L’attività repressiva è iniziata a seguito dell’intensificazione dei servizi di polizia economico-finanziaria svolti dalle unità specializzate del Nucleo di polizia economico-finanziaria di Catania che hanno acquisito, anche grazie a una efficace attività informativa, elementi probatori per delineare l’esistenza di un traffico illecito di rifiuti, in particolare nella filiera di trattamento e lavorazione di vetro, plastica e carta.
Nel dettaglio, le operazioni hanno interessato un centro di selezione e smaltimento e un centro comprensoriale, entrambi aventi sede presso la zona industriale di Catania e deputati al recupero della raccolta differenziata di rifiuti per la provincia di Catania.
Le conseguenti attività – nell’attuale stato del procedimento, in cui non si è pienamente realizzato il contraddittorio con le parti – hanno consentito di individuare e sottoporre a sequestro circa 4 mila tonnellate di rifiuti non conformi, in quanto non correttamente trattati, e illecitamente stoccati presso il predetto impianto.
I finanzieri del Nucleo di polizia economico-finanziaria di Catania hanno inoltre acquisito documentazione amministrativo-contabile sia presso l’impianto oggetto di controllo sia presso le società a partecipazione pubblica della Città Metropolitana di Catania ed Enna.
Il titolare del centro comprensoriale, soggetto di origine catanese, è stato denunciato per attività di gestione di rifiuti non autorizzata, previsto dall’art. 256 del d.lgs. n. 152 del 2006 (norme in materia ambientale).
L’attività investigativa si colloca nel più ampio quadro delle attività poste in essere dal Comando Provinciale della Guardia di finanza di Catania volte alla repressione degli illeciti in materia ambientale.
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