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Migliaia di fratelli italiani vittime di Tito, il maresciallo assassino, e dei comunisti Jugoslavi. Come ogni anno questo è un momento di riflessione importante per ricordare il terribile genocidio commesso contro gli italiani in quel periodo. Donne, bambini, uomini massacrati, infoibati e tenuti in campi di concentramento che nulla avevano da invidiare a quelli dei nazisti. A Palermo abbiamo chiesto l’intitolazione di una strada a Norma Cossetto, ma questa amministrazione comunale ancora non se n’è ancora presa cura”.
Una proposta per provare a cancellare una delle pagine più brutte della storia. “Crediamo che sia arrivato il momento di revocare al maresciallo assassino, Tito, la gran Croce del cavalierato della Repubblica, di cui fu insignito nell’ottobre del 1969 dalla Repubblica Italiana.
Un’assurdità se si considera che tale onoreficenza è destinata a “ricompensare benemerenze acquisite verso la Nazione nel campo delle lettere […] nel disimpegno di pubbliche cariche e di attività svolte a fini sociali, filantropici ed umanitari”, si legge. E invece, solo l’Italia poteva premiare colui che aveva massacrato migliaia di italiani. La benemerenza gli va tolta, fino a quel giorno non sarà restituita piena giustizia alle vittime dei suoi crimini, ai sopravvissuti e ai loro parenti.
E per questo facciamo appello al Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, lui stesso già in passato ha dimostrato grande sensibilità verso questo dramma italiano” conclude Gelarda.
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