Termini Imerese: si festeggiano i cessi

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CONTENUTO A CURA DI NANDO CIMINO:

Prima di allora, nelle case della nostra città i bisogni corporali venivano espletati negli orinali (u rinali), o nel classico “càntiru”; un capiente vaso di terracotta dotato di manici, che poi veniva svuotato nelle stalle, negli immondezzai, o anche in strada!

Finalmente però, ecco che nel 1889 arriva il nuovo regolamento comunale che obbliga tutti coloro che intendevano costruire abitazioni, a dotarle anche di un gabinetto.

Un vero e proprio cesso quindi, da allacciare alle pubbliche fogne, di cui a Termini si stava già costruendo la rete. Quello che vedete in foto è uno dei documenti in cui se ne parla e del quale, per comodità, vi trascrivo qui alcuni articoli:

Art. 4: Nella città e nel suburbio devono le singole abitazioni esser muniti di cessi ed acquaio. Le condutture degli acquai devono in occasione di nuove costruzioni, esser distanti da quelle dei cessi cosicchè tra le une e le altre non siavi alcuna diretta comunicazione.

Art. 5: Devono parimenti esser forniti di cesso i locali destinati ad uso di opificio, manifatture e simili, in cui si riuniscono molte persone.

Art. 6: Dovranno i cessi possibilmente esser provvisti di acqua, e trovarsi in condizioni igieniche. Nei nuovi edifizi la costruzione dei cessi e loro accessori dovrà ricevere la preventiva approvazione dell’Ufficio d’Igiene.

Possiamo quindi dire che Termini Imerese, e sin dall’ottocento, fu una delle prime città siciliane a dotarsi di un impianto fognario; struttura che invece in tanti altri posti, e almeno fin negli anni cinquanta del novecento, era ancora mancante o comunque fatiscente.

Ovviamente non c’erano depuratori; e le acque reflue venivano scaricate direttamente a mare.
Quest’anno quindi a Termini Imerese si festeggia il 135° anniversario dei cessi. Auguri!
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