Economia: cresce l’inflazione in Italia e in Europa, ecco gli effetti sui risparmiatori

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C’è di nuovo l’inflazione al centro del dibattito economico in Italia e in Europa, visti soprattutto i dati degli ultimi mesi. Secondo quando riporta l’Istat, infatti, a ottobre 2024 l’inflazione è tornata a galoppare: tasso tendenziale al +0,9, rispetto al +0,7% di settembre. Se l’Italia non sorride, di certo l’Europa non fa meglio: nell’Eurozona, infatti, l’inflazione ha raggiunto il 2%, trainata da aumenti soprattutto nei settori dei servizi e degli alimenti.

Una dinamica complessa e duratura, che trova uno dei suoi principali motori in maniera particolare nel rialzo dei prezzi. In Italia, come si legge su ilSole24ore, l’aumento dei prezzi dei beni alimentari non lavorati è passato dal +0,3% di settembre al +3,3% di ottobre. Anche il cosiddetto “carrello della spesa” ha subito un’impennata di costi: +2,2%. Stesso discorso per i prezzi dei beni energetici regolamentati, che se da un lato hanno registrato un lieve incremento mensile di quasi 5 punti percentuali, dall’altro, sulla base annua, continuano a calare, arrivando così a -9%. Uno scenario che riflette una combinazione di fattori globali, come la volatilità dei mercati delle materie prime e locali, i costi di trasporto e la logistica. Un problema vasto, di carattere macroeconomico, certo, ma che ha un impatto diretto anche sulle famiglie e sui singoli cittadini: l’aumento del costo della vita erode infatti il potere d’acquisto, rendendo più difficile mantenere lo stesso tenore di vita.

Un discorso che è valido anche per i risparmi depositati in conti correnti, che non generano rendimenti adeguati per contrastare l’aumento dei prezzi. È proprio questo scenario a spingere sempre più italiani a cercare nuove soluzioni di investimento per proteggere il proprio capitale. E tra queste c’è senza dubbio il Piano di Accumulo Capitale, uno strumento che permette di investire piccole somme a cadenza regolare in strumenti finanziari come fondi comuni o ETF, riducendo il rischio di entrare nei mercati in momenti sfavorevoli. La strategia di investimento frazionato tipica del PAC consente, infatti, di mediare il costo d’acquisto e di beneficiare dell’effetto del tempo sui rendimenti. Altro punto a loro favore è la loro conformazione di strumento flessibile e alla portata, dal momento che non richiedono grandi capitali iniziali mentre invece consentono di investire in maniera graduale, affrontando con sicurezza e soprattutto serenità i periodi di inflazione.

Un periodo che, anche a livello europeo, chiama governi e istituzioni all’azione. È per questo che la Banca Centrale Europea ha varato una politica monetaria restrittiva, aumentando i tassi di interesse per controllare l’aumento dei prezzi mentre i governi stanno cercando di bilanciare le esigenze di controllo dell’inflazione con misure di sostegno alle famiglie e ai settori più colpiti. È una per l’economia, per la politica, per i singoli cittadini. È una sfida che richiede misure strutturali per garantire crescita economica, sostenibilità e inclusività. Intanto, però, ognuno può fare la sua parte. Anche il singolo cittadino, chiamato a proteggere il proprio potere d’acquisto con un approccio attivo e sempre più consapevole.


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