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“In occasione del violento sisma che aveva sconvolto il Friuli, impegnato, unitamente ad altri generosi, nelle operazioni di soccorso alle popolazioni colpite, si prodigava strenuamente nella gravosa opera di trasporto, a mezzo elicottero, di elementi prefabbricati al fine di assicurare tempestivamente ricoveri ai terremotati. Al termine di una intensa giornata di lavoro, a causa di un incidente aviatorio, perdeva tragicamente la vita, offrendo magnifico esempio di grande umana solidarietà ed alto senso del dovere”.
Ecco poi cosa si scrisse pure a ricordo di quella tragedia e delle sue vittime; in tutto cinque, di cui quattro vigili del fuoco:
“…tutti cresciuti alla scuola dei Vigili del Fuoco, tutti capaci di quei sentimenti che vanno dalla comprensione dei bisogni del prossimo alla disponibilità totale senza riserve. Di loro rimarrà vivo il commosso ricordo, l’esempio di una dedizione fino all’estremo sacrificio…”
Penso perciò che in un momento in cui Termini Imerese è alla ricerca di una rinascita sociale e culturale, fatti come questi vadano conosciuti e portati ad esempio. E credo sarebbe bello e utile se, proprio in tal senso, ad Antonino Pedone venisse intitolato anche uno spazio pubblico per tramandarne il ricordo.
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