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L’indagine, condotta dai Carabinieri tra febbraio e luglio del 2018, con la coordinazione della Direzione Distrettuale Antimafia aveva delineato l’esistenza di un’organizzazione criminale dedita al traffico di sostanze stupefacenti operante nel quartiere Sperone di Palermo e di individuarne struttura, dinamiche e strategie criminali.
Tra gli aspetti di rilievo vi era il coinvolgimento negli illeciti traffici di interi nuclei familiari, pronti ad avvalersi anche di minorenni per la cessione di stupefacenti. Gli spacciatori usavano, indistintamente, gli inospitali meandri degli edifici, le strette vie del quartiere, le abitazioni dei promotori e, addirittura, le camerette dei figli minori, con funzioni di stoccaggio, lavorazione e spaccio di stupefacenti.
Il quadro probatorio raccolto nell’ambito delle indagini patrimoniali, coordinate dalla Procura della Repubblica, ha consentito di dimostrare come i beni nella disponibilità del Bologna, fossero in realtà il frutto delle sue attività illecite, così consentendo l’emissione dell’odierno provvedimento di sequestro riguardante i sottonotati beni, del valore complessivo di circa 500 mila euro: un bar a Bagheria, con relativo complesso dei beni aziendali e 4 rapporti bancari.
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