Dopo la presentazione di Alfonso Lo Cascio, Presidente regionale di BCsicilia, è prevista la conferenza dal titolo “L’indagine topografica applicata alla ricostruzione della viabilità storica della Sicilia centro-settentrionale” che sarà tenuta da Antonio Di Maggio, Phd, archeologo libero professionista. E’ possibile seguire la lezione in presenza presso la Chiesa del Monte in Via Mazzini a Termini Imerese oppure in Live streaming.
Il Corso prevede 10 lezioni e 5 visite guidate. I successivi incontri riguarderanno “Serra serra: percorsi viari sui Nebrodi tra antichità ed età moderna”, “Viabilità e dinamiche insediative nella cuspide nord-orientale della Sicilia: collegamenti e percorsi interni tra il Mar Tirreno ed il Mar Ionio”, “Topografia cristiana”, “La viabilità interna nella Sicilia romana: il caso della Catina-Agrigentum”, “Novità e prospettive di ricerca, tutela e valorizzazione sul tracciato della Via Catina-Thermae e della Via Valeria”, “Viabilità e insediamenti nella Sicilia medievale. La Sicilia interna tra i Nebrodi e gli Erei”. Previste inoltre visite guidate ai siti archeologici di Delia, Sophiana (Mazzarino). A gennaio infine visita guidata a Pompei ed Ercolano. Alla fine del Corso verrà rilasciato un attestato di partecipazione. Per informazioni: Tel. 346.8241076 – Email: terminiimerese@bcsicilia.it. Facebook: BCsicilia.
La ricerca nel territorio di Halaesa si è interessata alla ricostruzione delle dinamiche del popolamento, senza trascurare alcuni aspetti particolari del rapporto uomo-ambiente, tra i quali la viabilità, ed è su di essa che, in questa occasione, si vuol porre l’accento. Durante la lezione verrà illustrata una metodologia che unisce il metodo proprio delle indagini di prospezione archeologica con quello dello studio e la ricostruzione dei percorsi antichi. Unire la ricerca topografica e lo studio della viabilità è ormai prassi consolidata e ritenuta utile per comprendere, anche senza altri ausili, le dinamiche del popolamento di un territorio: la ricostruzione su base documentaria dei percorsi, il riconoscimento di un asse viario senza il controllo sul terreno lascerebbe aperte tutta una serie di domande, circa la cronologia e la funzione, cui sarebbe molto difficile dare una risposta senza l’indagine archeologica. L’area prescelta, la Sicilia centro-settentrionale, presenta numerose potenzialità e si è rivelata un osservatorio particolarmente importante per chiarire le dinamiche storico/politiche delle popolazioni sicule insediate nella Sicilia centrale. Liberandosi delle visioni inspirate alla dualità opposizione – sottomissione nei rapporti tra centri indigene e greci, il tentativo è quello di far emergere il continuum di vita e rapporti tra le diverse popolazioni, attraverso la ricerca archeologica e, in particolare, l’archeologia dei paesaggi.
Antonio Di Maggio si è laureato in lettere classiche indirizzo Archeologico presso l’Università degli Studi di Palermo, ha un diploma di specializzazione in archeologia classica presso l’università degli Studi della Basilicata (sede di Matera) ed è Dottore di ricerca in “metodologie conoscitive per la conservazione e la valorizzazione dei beni culturali” presso la Seconda Università degli Studi di Napoli. E’ docente a contratto Università degli Studi di Palermo Culture e Società, dipartimento Culture e Società dal 2013 al 2020.
Dal 2003 è collaboratore esterno presso varie soprintendenze. Attualmente è direttore scientifico attività archeologica Caracoli SDC West Termini Imerese; Porto di Palermo – Molo trapezoidale; Quartiere Militare di San Giacomo (Palermo); Palazzo Bellini (Palermo); Palazzo dei Normanni – Rimessone (Palermo), Piazze storiche di Palermo; ex convento della Martorana (Palermo); Il Turniale del Duomo di Cefalù; Abbazia di San Giorgio (Gratteri); Tempio di Demetra (Parco Archeologico della Valle dei Templi Agrigento); quartiere ellenistico romano (Parco Archeologico della Valle dei Templi Agrigento); Necropoli occidentale di Himera; Halaesa (Tusa ME).
Ha prestato la propria attività di assistenza archeologica e direzione delle attività archeologiche presso diversi enti pubblici: Assemblea Regionale Siciliana; Città Metropolitana di Palermo; Autorità di Sistema Portuale del Mare di Sicilia Occidentale; Comuni di Tusa, Gratteri, Polizzi Generosa; Parco Archeologico della Valle dei Templi Agrigento.
Foto in evidenza: area archeologica di Haleasa
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