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Scuola, integrato il personale Ata di 45 unità. La soddisfazione della Flc Cgil Palermo. “SI rimedia ai posti in meno assegnati”. Il 31 sciopero del comparto Istruzione e Ricerca, sit-in in Prefettura
la Flc Cgil Palermo commenta positivamente l’assegnazione di un ulteriore contingente di personale Ata alle scuole palermitane. Si tratta in tutto di un’integrazione di 45 unità: 40 collaboratori scolastici e 5 amministrativi.
“Esprimiamo soddisfazione per l’incremento dell’organico di fatto per il personale Ata, che giunge dopo un grande lavoro di mediazione e di pressione portato avanti dalla Flc Cgil – dichiara il segretario generale Flc Cgil Palermo Fabio Cirino – Si rimedia ai posti in meno assegnati in prima battuta, che già da 2 anni hanno visto una forte sofferenza, soprattutto per la diminuzione dei collaboratori scolastici nella provincia di Palermo e per il rientro di molti lavoratori comunali nelle proprie sedi di servizio diverse dalle istituzioni scolastiche”.
“Ringraziamo – aggiunge Cirino – l’ufficio scolastico regionale, nella persona del dirigente Marco Anello, che ha compreso le esigenze e lavorato per il bene del territorio siciliano. Stesso riconoscimento rivolgiamo al capo dipartimento del ministero Carmela Palumbo, al provveditore Luca Gatani e al funzionario Maurizio Randazzo”.
La Flc Cgil Palermo chiede maggiore attenzione dal prossimo anno sin dalle prime assegnazioni. “Siamo consapevoli che i problemi risiedono nelle politiche nazionali, che prevedono tagli al personale: per il prossimo anno si parla di oltre 8 mila tra docenti e personale Ata – prosegue il segretario Fabio Cirino – Ecco perché alle parole devono seguire i fatti e non l’accondiscendenza di comodo e invitiamo tutto il personale della scuola ad alzare la testa e scioperare il 31 ottobre”.
L’invito è allo sciopero di scuola università ricerca e Afam che si terrà giovedì prossimo per l’intera giornata con un sit-in in Prefettura alle ore 10 per chiedere più risorse per il rinnovo del contratto, fermare l’autonomia differenziata, un lavoro stabile che cancelli l’abuso dei contratti a termine e per dire basta ai tagli al settore della conoscenza.
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