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L’idea nasce per scambiare idee, pensieri, ma semplicemente per sedersi ed estranearsi per qualche minuto da ogni contesto per dedicarsi al piacere dello sfogliare. Un impreziosire dunque il proprio tempo ritrovando gradevolezza nel rubare delle ore della propria giornata per sfogliare un libro.
Un gesto semplice Ma che oggi non è molto scontato perché si legge davvero poco e quindi si sta incentivando è sensibilizzando maggiormente al potersi riappropriare di uno degli “strumenti” antico del sapere.
L’iniziativa prende il nome di” Ciò che non é donato è perduto”. Lo spazio dei “libri sospesi”«Si tratta di libri sospesi- fa sapere il sindaco Gandolfo Librizzi – e nasce dalla emblematica e significativa tradizione ancora in uso in diversi bar di Napoli dove il cliente che prende il caffè ne paga un altro a uno sconosciuto lasciandolo, appunto, sospeso per chi arriverà in seguito e, non potendoselo pagare, chiede: “caffè sospeso?” ricevendolo in dono dal barista perché già pagato da un donatore. La piccola bacheca di libri- continua il sindaco di Polizzi – è stata realizzata in fretta e furia nei giorni frenetici della visita di Scorsese e collocata la stessa mattina di sabato 12 ottobre quando già sfilavano le Ferrari per il tributo alla Targa Florio classica, è (quasi) passato inosservato ma si tratta di una piccola bacheca dove poter attingere un po’ di sapere sostando».
Questo scaffale di scambio diventa così un dono per accrescere le proprie conoscenze attraverso il prendere e il lasciare ciò che è stato letto. Il sapere che appreso sarà dato a chi verrà a prenderlo successivamente. Un modo semplice e diretto per ampliare spazi di socialità e comunità condivisa. La sosta oltretutto sprona alla meditazione, alla riflessione venendo anche creare in un unico complesso, l’ulteriore rafforzamento del miglioramento di sé.
Anche altre installazioni si trovano dislocate in vari paesi e abbracciano questa semplice e bella iniziativa per far diffondere e far amare ancora una volta, il piacere di tenere un mano un libro senza che ci sia più polvere sulla sua copertina ma mani che lo sappiano accarezzare con consapevolezza e sorrisi.
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