Condanna alla pena di anni due di detenzione domiciliare ed euro 2.000,00 di multa per Napolitano Giovanni, e di anno uno di carcere ed euro 2.000,00 di multa per il fratello Napolitano Sebastiano, entrambi termitani.
Il 23 agosto 2023, i Carabinieri di Bagheria predisponevano, con l’ausilio di personale in abiti civili, servizio di osservazione e controllo in via Giotto, nei pressi di via Lanza poiché nei giorni precedenti veniva constatata una insolita movimentazione di soggetti che contattavano i due fratelli nelle zone adiacenti.
Intorno alle ore 15:54, i militari, notavano l’arrivo dei due fratelli a bordo di uno scooter, i quali, giunti sul posto, iniziavano ad intrattenere rapporti con i presunti acquirenti ed a nascondere qualcosa tra i rifiuti. I militari, dopo aver assistito a diversi episodi di cessione dello stupefacente, procedevano all’arresto del fratello Sebastiano poichè ritrovato sul posto, l’altro invece si era già dileguato.
Percorsi giudiziari separati e diverse contestazioni degli addebiti per i due fratelli.
Napolitano Sebastiano, difeso dall’avv. Sergio Burgio, è stato tratto immediatamente in arresto, accusato del delitto di spaccio di lieve entità e condannato alla pena di anno uno di reclusione ed euro 2000 di multa.
Invece, per il fratello Napolitano Giovanni, difeso dall’avv. Raffaele Delisi, le indagini sono proseguite e, a seguito degli accertamenti tossicologici che hanno dimostrato la purezza dello stupefacente, nonché per i precedenti gravi, recenti e specifici sempre per spaccio di crack è strato tratto a giudizio per il più grave reato di cui al primo comma dell’art. 75 D.P.R. 309/90 che prevede una pena da 6 a 20 anni di carcere.
Il giudice ha accolto le richieste difensive, e ha condannato Napolitano Giovanni alla pena di anni due di detenzione domiciliare ed euro 2.000,00 di multa.
“Nonostante la purezza dello stupefacente, è stato dimostrato che si trattava di un piccolo spaccio di strada punibile come fatto di lieve entità, sfruttando la novella legislativa della c.d. “riforma Cartabia” che consente di sostituire la pena carceraria in detenzione domiciliare già nel momento dell’emissione della sentenza senza rivolgersi al Tribunale di Sorveglianza”. Queste le parole dell’avvocato Raffaele Delisi.
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