Il monte San Calogero brucia, il comitato: “Servono reali compensazioni ambientali di Terna”

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LA NOTA DEL COMITATO SAN CALOGERO DI TERMINI IMERESE

«Ancora una volta, la settimana scorsa, la nostra montagna è bruciata, puntuale come ogni anno, quando tira lo scirocco. Quest’anno l’incendio è stato davvero devastante, interessando una parte del rimboschimento, ma che ha minacciato da vicino le zone abitate ai suoi piedi. Gli abitanti di quelle zone hanno avuto paura per le proprie case.
La nostra montagna è uno dei simboli del nostro territorio.

E’ una Riserva naturale Orientata Regionale, che abbraccia tre comuni: Termini Imerese, Caccamo e Sciara. Si tratta anche di un importante geosito e di un Sito di Interesse Comunitario, incluso nella rete europea Natura 2000. Un grande patrimonio ambientale e paesaggistico del nostro territorio.
E come tutto il nostro territorio è sotto attacco.

Ai suoi piedi, in Contrada Caracoli, si sta consumando la devastazione del cantiere del Tyrrhenian Link, con la realizzazione delle due stazioni di conversione elettrica, per la cui realizzazione sono stati estirpati oltre 1600 ulivi secolari, patrimonio culturale termitano, su aree archeologiche che conservavano i resti di uno dei più importanti acquedotti romani dell’isola.

Il mega cantiere di Terna dista soltanto cinquecento metri dal perimetro della Riserva naturale.
Così come la zona industriale arriva a confine con l’area archeologica di Himera.
E il porto commerciale sta attivando un nuovo terminal containers dentro la città, a due passi dal centro storico e dalla zona termale.

Insomma, la montagna, patrimonio unico del nostro territorio, nella sua attuale condizione di assedio, è la metafora della nostra città: bella, preziosa, degradata e decadente.
Il Comitato degli abitanti in C.da Caracoli ha scelto proprio la montagna del San Calogero per rappresentare le sue iniziative.

Il Comitato San Calogero, come è noto, nasce per chiedere delle reali compensazioni ambientali a Terna, per quello che è stato compiuto in Contrada Caracoli. Lo abbiamo fatto durante un incontro con Terna il 18 luglio scorso, formalizzate con un nostro documento lo scorso agosto.

Tra le compensazioni ambientali richieste, abbiamo proposto anche un intervento per il RIMBOSCHIMENTO della Riserva Naturale del Monte San Calogero, perché non si può scindere la montagna da ciò che avviene ai suoi piedi.
Abbiamo chiesto che vengano rispettate le, poche, prescrizioni contenute nella procedura di VINCA, ovvero nella valutazione di incidenza del cantiere di Terna rispetto al sito del Monte San Calogero.

Abbiamo chiesto che, nell’ambito delle compensazioni ambientali, Terna provveda alla RIDUZIONE DELL’INQUINAMENTO ELETTROMAGNETICO provocato dalle dodici linee di elettrodotto a media ed alta tensione che convergono nella centrale di trasformazione elettrica di Contrada Caracoli e che incombono sui tetti degli abitanti della zona, con una concentrazione che dovrebbe essere incompatibile con una zona residenziale. Abbiamo chiesto di interrare almeno alcuni tratti terminali di tali linee, in modo da abbattere l’inquinamento elettromagnetico, come, per altro, era previsto nel progetto originario, autorizzato dal Ministero dell’Ambiente.
Abbiamo chiesto che Terna provveda al ripristino dell’equilibrio idrogeologico della zona, in relazione agli interventi del cantiere, che stanno modificando le condizioni delle falde acquifere della zona, che, come è noto, è una zona di ricarica idrica.

Insomma, abbiamo richiesto a Terna VERE COMPENSAZIONI AMBIENTALI, per un progetto che, scandalosamente, ma secondo Legge, non è stato sottoposto a valutazione di Impatto ambientale.
Abbiamo sfidato Terna a dimostrare che ha realmente a cuore l’ambiente.
Il consiglio comunale, lo scorso 26 settembre, all’unanimità dei presenti ha volato una mozione che appoggia le nostre richieste a Terna, comprese le compensazioni ambientali per il Monte San Calogero.

Ringraziamo ancora una volta tutti i consiglieri comunali che hanno voluto sottolineare la vicinanza di tutta la comunità alla battaglia che stiamo combattendo, che riguarda non solo gli abitanti di Contrada Caracoli, ma tutta la città di Termini Imerese.
Sta passando un mese, ma attendiamo ancora risposte da Terna».
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