Scuola vietata a un bimbo di 7 anni perchè i genitori litigano: il caso in Sicilia

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A causa di contrasti familiari tra mamma e papà ad un bambino di 7 anni  è stato negato il diritto allo studio. 

L’incredibile fatto è avvenuto in Sicilia e la denuncia arriva dall‘on. Carmelo Pace, capogruppo
della DC all’Ars, che, dopo aver ricevuto la lettera di una mamma di
Ribera, ha deciso di sollevare il caso, scrivendo all’assessore
regionale all’Istruzione, al sindaco del Comune in provincia di
Agrigento, all’Ufficio scolastico regionale e al dirigente scolastico
dell’Istituto.

“Nella società moderna appare alquanto paradossale che ad un bambino di
7 anni venga negato il diritto allo studio a causa di beghe familiari e
che nessuna Istituzione, alla quale le parti si sono rivolte, riesca a
risolvere la questione. Ci troviamo davanti ad un caso surreale in cui un bambino è
impossibilitato ad andare a scuola e a frequentare compagni e maestre a
causa di controversie familiari – afferma Pace –. Il papà e la mamma del
piccolo sono separati e il giudice ha assegnato l’affidamento congiunto.
La donna con il bambino si trasferisce dalla Puglia in Sicilia per
motivi di lavoro e viene richiesta alla scuola frequentata dal bambino
lo scorso anno il nulla osta per permettergli l’iscrizione nel nuovo
istituto scolastico”.

“La scuola di provenienza nega però più volte il rilascio del documento
per mancanza di assenso da parte del padre e così il bambino, ad oggi, è
a casa. Mi appello alle istituzioni affinchè qualcuno prenda, nel più
breve tempo possibile, la responsabilità e metta un punto alla
questione, per garantire al piccolo un imprescindibile diritto, quale
quello di avere una regolare frequenza scolastica. Non possiamo
permettere che controversie familiari neghino un diritto del genere”,
conclude Pace.
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