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A Termini Imerese c’era una volta…la chiesa della Madonna delle Grazie

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A dire il vero la chiesa esiste ancora; ma essa, pur trovandosi in territorio di Termini Imerese, anziché appartenere, come era stato in passato, alla Madrice della nostra città, è invece di pertinenza della parrocchia di Santa Petronilla di Trabia. Si tratta di una vecchia storia che, per come si ricorda, pare risalga alla fine degli anni quaranta del novecento; quando l’allora cardinale di Palermo S.E. Ernesto Ruffini, stabilì che la competenza sul culto di quella chiesa dovesse essere di Trabia e non di Termini.
Questioni di vicinanza geografica comprensibili, visto che la chiesa era li a pochi passi da quel comune; ma che però lasciarono l’amaro in bocca ai termitani.
Una vicenda che peraltro si ripropose pure agli inizi di questo secolo, allorché in una ottica di rimodulazione dei confini, i nostri vicini trabiesi ebbero a sperare che, oltre alla “semplice” competenza sul culto, anche la stessa chiesa della Madonna delle Grazie, in quanto tale, potesse entrare nella loro totale disponibilità; ovvero acquisendola anche come loro territorio.
Non fu così; perché a questo tipo di patto si oppose fermamente l’allora sindaco della nostra città Enzo Giunta; che ben ne conosceva la storia e il legame che quel luogo aveva con la comunità termitana. E così, ancora oggi, Termini Imerese si ritrova con questa curiosa caratteristica; ovvero quella di avere una chiesa che, pur essendo all’interno dei propri confini, è invece sotto la giurisdizione del parroco di un’altra città.
Ma, a dire il vero, la controversia è ben più antica, e risale addirittura ai primi anni del 1500; ovvero quando i termitani si trovavano in continue liti con la famiglia Lanza di Trabia, per la contesa di alcune terre. Fu infatti in quel periodo che un bel gruppo di contadini, nostri antenati, decise di costruire proprio lì una chiesa che ne segnasse i confini, e di intitolarla alla Madonna delle Grazie di cui erano devoti.
In seguito, come a volerne ancor meglio rimarcare l’appartenenza, l’interno della chiesa fu pure abbellito con una pregevole pala d’altare, opera attribuita all’artista Pietro Novelli (?), in cui, insieme alla Madonna, erano raffigurati il vecchio e il nuovo patrono della città di Termini; ovvero San Calogero Eremita e il Beato Agostino.
In ogni caso, e giusto per fugare ogni dubbio, nel 1641 il cardinale Giannettino Doria ordinava che sul prospetto della chiesa, oltre alle sue insegne, fossero poste anche quelle del Re e lo stemma della città di Termini Imerese. Ancora all’interno, in una lapide ricordo (vedi foto) posta in alto sulla parete di sinistra, è tra l’altro riportato quanto segue:
«Alla santissima venerazione della Vergine delle Grazie Madre di Dio, sotto il pontificato di Innocenzo X, governando Filippo IV l’invitto re di Spagna e di Sicilia, ed essendo governatore di questo regno don Piero Faxardo Zuniga y Requenses Marchese de Los Veles, essendo arcivescovo di Palermo Don Ferdinando Andrade Castro a perenne ricordo dei posteri e per la fine di calunniatori e ingiustizie in questo SPLENDIDO TERRITORIO DELLA CITTA’ DELLE TERME…posero questa lapide e i fregi della stessa città come segno di eterno rispetto. 1647».
Parole chiare quindi; davanti alle quali ogni dubbio si dissolve. E comunque, nel portale di ingresso, una ulteriore scritta così riporta: «Questo tempio sacro in onore della Vergine e Madre Maria delle Grazie è posto nel territorio della SPLENDIDISSIMA CITTA’ DELLE TERME…».
E peraltro, sempre a proposito di lapidi, in un’altra che vedete pure in una delle foto, si ricorda anche che li riposano le spoglie mortali di tale Antonio Lo Presti; un giovane e benvoluto termitano, morto a soli 30 anni nel 1870.
Bisogna comunque dare atto ai nostri vicini di Trabia di avere sempre bene alimentato il culto nei confronti della Madonna delle Grazie; che il clero locale, e una ben attiva confraternita, onora ogni anno con una bella festa che si conclude l’8 di settembre con una solenne processione per le vie della cittadina.
Processione alla quale hanno spesso partecipato pure i sindaci della nostra città e non pochi fedeli termitani; che, in passato, e per come si ricorda, in segno di devozione vi si recavano percorrendo a piedi la strada che porta da Termini a Trabia.
TESTO E FOTO A CURA DI NANDO CIMINO


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Redazione

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