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In alcuni posti si chiama “U palu a mari”.
Qui da noi, a Termini Imerese, è invece “a ‘ntinna a mari”; un antico gioco popolare che durante il periodo estivo si svolge nei paesi marinari, ed in genere in occasione delle feste religiose. Nella nostra città la tradizione si era interrotta già da diverso tempo; e si deve all’entusiasmo di un nutrito gruppo di volenterosi, il fatto che si sia potuta riprendere, e con successo, già dallo scorso anno per i festeggiamenti in onore della Madonna della Catena. Si tratta di una prova di abilità in cui i partecipanti, a piedi scalzi, devono percorrere un lungo palo di legno steso in orizzontale sul mare. Vince chi riesce a recuperare una bandierina, posta in punta.
L’impresa è resa ancor più difficile dal fatto che il palo, oltre ad oscillare per le sollecitazioni dei concorrenti, viene pure cosparso di sapuni moddu e grasso (u sivu di porcu); che ne rende scivolosa la già instabile superficie. E’, come dicevo, un divertimento la cui origine si perde lontana nel tempo; e che, con ogni probabilità, intendeva far riferimento all’antico mestiere degli scaricatori di porto.
Infatti i vastasi, così erano chiamati, scendevano o salivano manualmente i pesanti carichi, attraversando a piedi scalzi, una stretta e precaria passerella di legno che, dalla poppa del bastimento, veniva stesa e poggiata sul molo. Il ritorno della “ ‘ntinna a mari ” a Termini Imerese, ripropone la vecchia rivalità con i vicini centri di Cefalù e Porticello; località dove, a dire il vero, la consuetudine non si è interrotta.
E d’altronde la nostra città, almeno per quanto concerne le attività marinare, anticamente non aveva certo antagonisti; potendo vantare un porto particolarmente attivo, e una flotta peschereccia che con le sue oltre duecento imbarcazioni, ancora fin verso gli inizi del novecento era considerata fra le più importanti del meridione e della Sicilia in particolare.
L’appuntamento è quindi per oggi, domenica 1° settembre, con la gara che, come da programma, avrà inizio alle ore 15,30. Ma già prima ci sarà la benedizione del palo da parte del parroco della chiesa del Carmelo, Don Giuseppe Zucchetto; mentre, in mattinata, intrattenimento musicale per i tanti diportisti e i visitatori che avranno così la possibilità di assistere in allegria alle operazioni preliminari.
Il riappropriarsi di queste antiche tradizioni deve essere per Termini Imerese motivo di orgoglio; esse infatti, oltre a ricordarcene la storia, cementano il senso di comunità e di appartenenza, che si trasforma pure in stimolo per il rispetto della città e del suo territorio.
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