Questa mattina il giudice ha nominato il collegio composto dai medici psichiatri Domenico Micale e Renato Tona e dalla psicoterapeuta Chiara Caruso che ha chiesto due mesi di tempo per concludere la valutazione.
L’avvocato di Sabrina Fina, Franco Critelli, ha nominato il consulente Gianni Spoletti, mentre l’avvocato di Giovanni Barreca, Giancarlo Barracato ha nominato lo psichiatra Alberto Caputo e la criminologa Roberta Bruzzone. L’altro imputato Massimo Carandente, compagno di Sabrina Fina, è difeso da Maria Tavoletta. A novembre i periti saranno sentiti per accertare le capacità di Barreca e la pericolosità sociale.
Ricordiamo che per il triplice omicidio sono in carcere dall’11 febbraio Barreca (marito di Antonella Salamone e padre dei due ragazzi), la figlia primogenita di 17 anni e la coppia palermitana Sabrina Fina e Massimo Carandente.
La difesa di Barreca punta sull’incapacità di intendere e di volere. Ma su questo punto ci sarà battaglia. “Ancora ieri – dice l’avvocato Critelli – la mia assistita ha ribadito la sua estraneità a quanto successo nella villetta. Ha ribadito la sua innocenza. Lei con la morte di Antonella e dei due figli non c’entra nulla. A novembre con il contraddittorio tra i consulenti potremmo delineare i contorni di questa vicenda”. Barreca, secondo il suo avvocato, continua ad avere deliri mistici. Lo confermerebbero le relazioni dei medici delle strutture dove fino adesso è stato, al Pagliarelli, a Enna e adesso a Barcellona Pozzo di Gotto. Su questi deliri si gioca molto del processo e delle responsabilità di Barreca negli omicidi.
Barreca la notte fra il 10 e l’11 febbraio dopo aver ucciso la moglie e due dei tre figli si mise in auto e dopo aver vagato per le strade della zona chiamò i carabinieri da Casteldaccia confessando il triplice omicidio. Da allora ha sempre fatto dichiarazioni deliranti. Dichiarazioni contestate dai parenti della moglie Antonella Salamone.
I carabinieri arrivarono nella villetta degli orrori in piena notte: trovarono la figlia più grande che dormiva nel suo letto con i fratelli seviziati e uccisi nella camera a fianco. La moglie invece venne trovata carbonizzata nel giardino dell’abitazione. Con Barreca c’erano Fina e Carandente, la coppia di Sferracavallo conosciuta in rete nelle chat e sui social a carattere religioso. Sono loro i registi del massacro secondo gli inquirenti. Sarebbero stati loro a trasformare in mattanza i riti per scacciare il male. Ai carabinieri Barreca disse che la moglie e i figli avevano il diavolo dentro e di aver agito per il loro bene. FONTE
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