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Si tratta della prima struttura dell’Isola interamente dedicata alla
gestione dei capi derivanti dai Piani di controllo di daini e cinghiali
selvatici previsti dalla normativa, programmi predisposti per arginare
l’eccessiva presenza di queste specie sul territorio, che sta mettendo a
rischio la biodiversità stessa del Parco naturale e arrecando disagi
anche a colture e popolazione.
Alla cerimonia erano presenti il commissario straordinario dell’Ente
Parco Salvatore Caltagirone e le autorità civili e militari locali.
“Oggi si pongono concrete basi per una programmazione a medio e lungo
termine della problematica derivata dal proliferare incontrollato di
daini e suidi selvatici nel Parco”, afferma il commissario dell’Ente
Parco Salvatore Caltagirone.
“Con il completamento dei lavori e l’inaugurazione del centro odierno –
prosegue – presentiamo la prima struttura regionale dedicata alla
gestione dei capi derivanti dalle operazioni di contenimento degli
ungulati selvatici, operazioni già partite nelle scorse settimane sul
territorio del Parco, come previsto dai decreti nazionali e regionali.
Da oggi la nostra Isola sarà all’avanguardia nel settore, convertendo,
nel rigoroso rispetto di tutti i requisiti igienico-sanitari previsti
dalla normativa, una criticità in una opportunità, ottemperando anche
all’obiettivo 15 dell’Agenda 20/30 per la tutela della biodiversita”.
Il centro operativo è costituito da ampi capannoni, uffici, magazzini,
garages, depositi, celle e pertinenze esterne, per un totale, tra aree
coperte e scoperte di circa un km quadrato, che ospitano tra l’altro due
celle frigorifere da 50 capi (una fissa ed una mobile) e mezzi speciali
quali pick-up con gru e verricelli, nonchè trattori speciali con
cassonetto, che agevoleranno le operazioni di trasporto alla sede
centrale di Petralia Sottana.
I capi che giungeranno al punto raccolta saranno poi destinati ai
grifoni ospitati ad Isnello, o potranno essere affidati ai
selecontrollori o ancora destinati ai soggetti privati che ne faranno
richiesta. In queste ore, infatti, gli Uffici dell’Ente Parco stanno
provvedendo alla stipula dei contratti di cessione dei capi ai soggetti
privati come aziende locali, macellerie e ristoranti madoniti, ma anche
operatori nazionali come la FMF Srls di Picerno, leader italiano del
settore, che già collabora ad un identico progetto con il Parco
nazionale del Cilento ed il Parco nazionale Appennino Lucano.
Si tratta di operatori che hanno aderito allo specifico elenco (tuttora
aperto e disponibile sul sito dell’Ente Parco) e che, ovviamente previi
adempimenti e verifiche di natura igienico-sanitaria, dopo aver ritirato
i capi a prezzo simbolico – differente per qualità e categoria – come
previsto dalla legge, li potranno adeguatamente valorizzare sul
mercato.
Per le segnalazioni di danni derivanti da suidi selvatici e daini l’Ente
Parco ha da tempo attivato anche tre numeri telefonici
(0921/684059-684023-684040, orari d’ufficio) ai quali possono
indirizzarsi i soggetti privati, purché i fondi danneggiati rientrino in
area Parco.
Per questo motivo, al momento del primo contatto sarà necessario fornire
i dati catastali delle particelle interessate per consentire ai tecnici
incaricati della pratica di avviare le prime verifiche.
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