Termini Imerese: c’era una volta …”a spiaggetta ri Cicciuzzu”

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Fin quando era rimasta attiva la colonia marina, ovvero fin nei primi anni sessanta, quel tratto di spiaggia veniva identificato dai termitani proprio come “a colonia”.

Altra storia fu quando a vivacizzare quel posto ci pensò il giovane Francesco Amoroso; che potremmo definire come il vero inventore della movida a Termini Imerese.

Egli infatti pensò bene di aprire proprio li, un punto di ritrovo dove i ragazzi potessero trascorrere le calde serate estive. L’idea si rivelò subito vincente; anche perché, già da qualche tempo, con l’arrivo della bella stagione tanti giovani avevano preso a riunirsi sul lungo muro di pietra che delimitava la spiaggia, per mangiare grosse fette di muluni russu, o per fare il bagno al chiaro di luna.
Bastò un casotto di legno, qualche pedana a terra, e qualche rete da pesca appesa ai fili con festoni e lampadine; e quando i clienti erano tanti, come ben si vede dalle foto di quegli anni che mi sono state concesse dagli amici Franco e Alberto, tavoli e sedie venivano sistemati in precario equilibrio, anche fra le pietre.

I ragazzi arrivavano a frotte; e ogni sera si davano appuntamento in quella che ora tutti chiamavano a spiaggetta ri Cicciuzzu, per bere una bibita fresca o consumare in compagnia un bel piatto di cozze scoppiate, o di polipi e ricci.

Ed a proposito di cozze mi si racconta che Cicciuzzu, proprio quando gli si chiedevano le cozze, usava portare ai clienti anche una bella pupa ri pani. Sappiamo bene che in genere polipi, ricci e cozze non si accompagnano con il pane; ma lui suggeriva di inzupparlo nel sughetto.

E così, pian piano, tutti ci presero gusto; e quella di mangiare u pani chi cozzi, a Termini diventò quasi una moda. Con il passare degli anni il nome di Cicciuzzu sarebbe diventato famoso per i rinomati gelati; ma fu già a quei tempi che egli ebbe modo di farsi conoscere ed apprezzare per il suo stile e la sua simpatia.

E li, o portu, davanti a quel casotto spesso distrutto dalle mareggiate, tra un disco e una bibita, nacquero amori e amicizie; e i giovani termitani vi trascorsero, e ancora oggi ricordano, le estati più spensierate degli anni sessanta.
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