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Per anni fu il principale punto di riferimento per alcune famiglie povere della città che, durante la stagione estiva, vi mandavano a soggiornare i loro bambini.
Vi parlo della colonia marina, della quale molti ancora ricordano; struttura di cui Termini fu una delle prime città siciliane a dotarsi, allorchè durante il fascismo ne venne incrementato l’uso con lo scopo di dare la possibilità, anche alle famiglie meno abbienti, di potere offrire ai propri bambini momenti di svago e di sana attività fisica. Costruita in fondo al porto, sul lato del sole calante, se pur con un impianto ancora precario, risultava già attiva sin dai primi anni venti del novecento.
Era retta da una commissione e, per come riportano alcuni documenti d’epoca, veniva finanziata con qualche sussido di vari Enti, da contributi dei soci, da proventi di attività benefiche, ma anche da offerte di cittadini provenienti pure dagli emigrati termitani in America. La colonia, aperta ai bambini dai 5 ai 14 anni, faceva attività solo durante il giorno; con orario continuato dalle ore 7,00 alle 19,00; e al suo interno i servizi erano assicurati da quattro insegnanti, una inserviente e una cuoca. Di eventuali problemi sanitari si occupava un medico, che nel 1925 risultava essere il dottore D’Asaro.
Il manifesto che vedete in foto è del 1924; e ci riporta di una grande festa a mare, organizzata il giorno 11 di settembre a chiusura della stagione, proprio con lo scopo di raccogliere fondi. Molto bello leggerne il programma che ci consente di scoprire anche altri aspetti di vita popolare della nostra città.
Il manifesto specifica che c’era la disponibilità di sedie, di gelati, granite, torrone e calia e simenza, e pure di aria di mare! Suonava per l’occasione la banda musicale diretta dal maestro Caruana, e c’erano gare di nuoto, cursa ri sacchi e jocu ri pignateddi; spettacolari pure le tante luminarie che iniziavano da Porta Felice e proseguivano per tutto il porto fino ad arrivare proprio davanti alla stessa colonia.
Anche tutte le barche e le navi ormeggiate al porto, venivano illuminate a festa con lampioni multicolori; e per salutare la fine dell’estate si suonavano serenate con chitarre e mandolini e si finiva con il lancio di palloncini, sparo di mortaretti e razzi luminosi. Insomma, un divertimento a cui i termitani partecipavano in massa, e che spesso corrispondeva anche con i giorni di festa dedicati alla Madonna della Catena.
La colonia marina era ancora in funzione fin verso la fine degli anni cinquanta quando ne era responsabile didattica la signora Arrigo e vi insegnava musica u maistru Rinella con la sua fisarmonica. Poi, pian piano abbandonata, e con la struttura ammalorata a causa delle frequenti mareggiate, venne chiusa; segnando anche la fine di un periodo storico di cui tanti anziani conservano ancora il ricordo.
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