In arrivo 58.500 euro al Comune di Caccamo per l’acquisto di un’autobotte per distribuire acqua potabile in questo periodo di crisi idrica che ha investito l’intero territorio siciliano.
Il finanziamento per comprare il mezzo è stato concesso dal Dipartimento Regionale della Protezione Civile della Regione Siciliana, guidato dall’ingegner Salvatore Cocina.
La somma è stata erogata a seguito di un avviso della Protezione Civile al quale il Comune di Caccamo ha tempestivamente partecipato, spiega il sindaco Franco Fiore. Nell’avviso la Regione chiedeva ai Comuni di presentare dei preventivi per l’acquisto di autobotti usate, la cui disponibilità è più veloce rispetto a quelle nuove.
«Ci siamo immediamente adoperati ed il nostro preventivo di spesa è stato interamente accolto dalla Protezione Civile, – ha sottolineato il primo cittadino, ringraziando la Protezione Civile Regionale. – L’acquisto dell’autobotte ci permetterà di distribuire acqua potabile nei giorni in cui determinate categorie non potranno riceverla presso le proprie utenze, a causa della siccità che, malauguratamente, ha investito quest’anno la Sicilia. Ma questa non è l’unica azione che stiamo compiendo per affrontare questa calamità naturale. Caccamo ha un territorio vastissimo e certamente ci saranno tante sorgenti finora non sfruttate. Pertanto abbiamo chiesto al Genio Civile di effettuare delle ricerche di nuove fonti, indagini che sono attualmente in corso. Contestualmente abbiamo censito i bevai alimentati da sorgenti che sono chiusi poiché necessitano di manutenzione straordinaria. Visto che il Comune è in dissesto, abbiamo chiesto un aiuto alla Regione per ripristinare questi bevai, in modo da agevolare, quanto più possibile gli allevatori. Non per ultimo, a stretto giro, sempre per venire incontro alle gravi difficoltà che stanno affrontando le aziende zootecniche, adotteremo dei provvedimenti per contingentare l’approvigionamento idrico dai bevai di sorgente».
La crisi idrica che ha investito tutta la Sicilia, a causa della mancanza di piogge, ha portato il Governo Nazionale a dichiarare lo stato di calamità per l’intera isola.
Per comprendere la gravità della situazione, basta guardare ad occhio nudo il livello delle acque della diga Rosamarina, il cui bacino è in gran parte asciutto. Dei 73 milioni di metri cubi di acqua che lo rendono il lago artificiale più grande della Sicilia, quest’anno ne sono rimasti appena 18 milioni di metri cubi! E la situazione è altrettanto disastrosa per le riserve idriche degli altri invasi siciliani.
«Ogni azione volta al risparmio dell’acqua potabile è utile, – aggiunge il sindaco. – L’acqua è un bene indispensabile e prezioso per tutti. Le istituzioni fanno la loro parte, ma adottare comportamenti responsabili è un dovere civico che coinvolge ogni singola persona. – Per il findanziamento ottenuto e per la professionalità con cui si stanno adoperando, ringrazio l’ingegnere Cocina e gli Uffici della Regione che a questi fanno capo».
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