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Scenario di questa vicenda sono le tranquille vie del piccolo comune palermitano, Castronovo di Sicilia.
Zagone, parte civile nel processo, rappresentato dall’avvocato Raffaele Delisi, in Tribunale ha raccontato che con il suo persecutore vi erano stati dei trascorsi e, proprio per le precedenti liti, in particolare nel 2015, a seguito di un’accesa discussione, sfociata nell’aggressione al Giarratana, rimasto vittima di lesioni gravissime, Zagone ha riportano una condanna ad un anno di reclusione che ha scontato in detenzione domiciliare.
Dati gli insoluti tra i due, durante il periodo di detenzione domiciliare, per lo Zagone ha inizio un calvario durato oltre un anno, durante il quale il Giarratana recandosi sotto casa dello Zagone lo minacciava e lo incitava a scendere per risolvere le questioni che avevano in sospeso.
Anche successivamente alla scarcerazione dello Zagone, gli atti persecutori sono proseguiti con inseguimenti e appostamenti in auto, innescando uno stato di ansia, non tanto nei suoi riguardi quanto soprattutto nei confronti dei suoi figli e della sua compagna che era sempre presente durante le minacce.
Zagone, ancora una volta ha deciso di affidarsi alla difesa dell’avvocato Raffaele Delisi, costituendosi parte civile, ed ottenendo il riconoscimento del diritto al risarcimento del danno che però dovrà quantificarsi innanzi al competente giudice civile.
L’avvocato Raffaele Delisi in una nota dichiara: «È stata premiato il cambiamento di stile di vita del mio assistito che anzicché farsi giustizia da sé, con atteggiamento maturo e mutato, si è rivolto all’autorità».
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