Cerda: rinviato a giudizio il sindaco Salvatore Geraci e alcuni impiegati comunali, la replica

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Il gip di Termini Imerese Gregorio Balsamo ha rinviato a giudizio il sindaco di Cerda e deputato regionale della Lega, Salvatore Geraci e alcuni dipendenti comunali. 

I reati contestati al sindaco di Cerda

Tentata concussione e abuso d’ufficio con tanto di richiamo mafioso. Sono i reati contestati al sindaco e deputato regionale della Lega, ex componente della commissione antimafia dell’Ars. È approdato al partito di Salvini dopo avere lasciato “Sud chiama Nord” di Cateno De Luca. Al centro dell’inchiesta la Via Crucis della Pasqua 2022.

«Di mafia qui non c’è nulla. E manco c’è la concussione. È una vicenda surreale, una bolla di sapone e come tale evaporerà in fretta. Abbiamo ricevuto l’avviso di conclusione delle indagini e chiariremo punto per punto le contestazioni», aveva detto l’avvocato Vincenzo Lo Re.

«Al dibattimento dimostreremo le ragioni storiche e culturali, ma anche di ordine pubblico, per le quali non era favorevole al cambio di percorso della processione», aggiunge ora il legale.

Le contestazioni ai dipendenti comunali per la sagra del carciofo

Ci sono anche delle contestazioni di abuso d’ufficio legate al procedimento disciplinare subito da Biondolillo (chiuso con la multa pari a tre ore di retribuzione) e alla regolamentazione degli spazi espositivi durante la sagra del carciofo. L’amministrazione comunale esentò i commercianti dal pagamento della Tosap contravvenendo, secondo l’accusa, al regolamento comunale. Il capitolo della sagra coinvolge altri imputati.

RINVIO A GIUDIZIO SINDACO CERDA: GERACI (LEGA), MI DIFENDERO’ NEL PROCESSO DA ACCUSE INFAMANTI E ASPETTO LA SENTENZA CHE DIMOSTRERÀ LICEITÀ DEL MIO AGIRE

«Il rinvio a giudizio sui fatti relativi al Venerdì Santo ed alle accuse mosse contro di me dal comandante dei vigili urbani del Comune di Cerda, consentirà di difendermi da un impostura, da tanta infamia e da vicende con le quali la mafia non c’entra nulla.

Non ho mai dato indicazioni sul percorso delle processioni e su dove queste dovessero stazionare. Ed ho già detto tramite il mio legale che i condannati di mafia di Cerda sono lontani dai miei pensieri e dalle mie attenzioni. Ho combattuto la mafia con fatti e atti concreti. Nel mio percorso politico-amministrativo ho sempre combattuto per la legalità, ne sono dimostrazione un bene confiscato alla mafia che da sindaco di Cerda ho adibito a centro di raccolta comunale, la rimozione dalla via Roma della pompa di benzina che negli anni è stata oggetto di attenzione della mafia locale, la nuova caserma dei Carabinieri in una struttura ceduta dal Comune e la nomina nella mia Giunta dell’ex sindaco Mendola, vittima in passato di intimidazione mafiosa.

Vengo rinviato a giudizio per fatti rispetto ai quali sono del tutto estraneo, che nulla hanno a che vedere con imputazioni per reati di mafia e che, di contro, scaturiscono proprio da subdole ritorsioni per quello che è stato, da decenni, il mio reale impegno contro esponenti e famiglie mafiose locali, cui appartengono taluni dei miei detrattori. Ora aspetto con fiducia che il processo chiarisca con una sentenza ogni cosa dimostrando liceità del mio agire. Confido di uscirne a testa alta perché sono e resto un uomo perbene che ama il comune che amministra e che svolge le funzioni pubbliche alle quali mi hanno chiamato i cittadini con disciplina e onore».

Lo afferma Salvo Geraci, deputato regionale della Lega e sindaco di Cerda.
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