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Avverso detta sentenza l’imputato, a mezzo del proprio difensore l’avvocato Raffaele Delisi, ha proposto appello.
Nel corso del processo il difensore ha richiamato la giurisprudenza della Suprema Corte di Cassazione, dimostrando che l’avviso orale di cui era destinatario il suo assistito non rientra tra le misure di prevenzione personali, perchè privo di specifiche prescrizioni comportamentali.
La Corte di Appello di Palermo, sez. V penale per le misure di prevenzione, presieduta dal Dott. Aldo De Negri, ha accolto la tesi difensiva dell’Avv. Raffaele Delisi ed ha assolto il Pagano ritenendo che l’avviso orale non sia una misura di prevenzione ma un avviso “semplice”, primo passo per l’eventuale successiva applicazione di una misura di prevenzione in senso tecnico.
L’avvocato Raffaele Delisi, ha dichiarato:
«Nel processo penale si giudica il fatto e non la persona. I precedenti del mio assisto non dovevano e non hanno condizionato la Corte di appello, perchè senza la violazione di specifici obblighi imposti dalla misura di prevenzione, lo specifico reato contestato al mio assistito non può ritenersi sussistente».
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