Storia Termini Imerese: crollano le case in via Coppola, tutti salvi per miracolo

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A Termini c’è una strada che porta il nome di via Coppola, e che si incontra scendendo a destra dalla via Errante. Magari, sentendo questo nome, a qualche non più giovane nostro concittadino, verrà in mente la vecchia espressione: “Pari Peppi Coppula” ! E’ un detto tipico, anticamente in uso, che veniva rivolto a chi aveva aspetto trasandato o era considerato uno stupidotto e buono a nulla. Si da però il caso che un Peppi Coppula, così lo chiamavano, fosse nato proprio nella nostra città, e che egli fosse tutt’altro che uno stupido od uno sprovveduto anzi! Il nostro Giuseppe Coppola infatti, alla cui famiglia è proprio dedicata la strada di cui vi parlo, nacque il 23 novembre del 1817 e fu un valente medico oltre che professore universitario di matematica. Amico di Garibaldi e La Masa si distinse anche per il suo impegno politico che lo portò a rivestire più volte la carica di consigliere provinciale. Giuseppe Coppola fu pure autore di interessanti pubblicazioni una delle quali ha per titolo: “Sopra una migliore ubicazione del novello stabilimento dei Bagni di Termini Imerese”. Peppe Coppola morì a Castelvetrano il 12 aprile 1885; e Termini gli dedicò anche un mezzobusto, purtroppo scomparso, dentro il parco della Villa Palmeri; mentre, ancora ben visibile, è quello che si trova nel cimitero di Giancaniglia. 

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Ma parliamo ora di ciò che accadde, esattamente 100 anni fa, in questa via Coppola nella notte tra il 16 ed il 17 luglio; e che, per un puro miracolo, non si trasformò in tragedia. Quella sera infatti, tre povere case di quella via, nel quartiere popolare sotto la collina di Santa Lucia, poco lontano dalla chiesa di San Carlo, forse per un improvviso movimento franoso, crollarono. Alcuni abitanti riuscirono a scappare; ma, sotto le macerie, rimasero sepolti due vecchi inermi e due bambini, che i genitori, disperati, non erano riusciti a mettere in salvo.
Stando a ciò che riportano taluni documenti comunali, a seguito dell’allarme lanciato da alcuni abitanti del posto a colpi di fucile, accorrevano l’assessore comunale Dott. Salvatore Ciofalo e i signori Li Causi Antonino fu Nunzio, Longo Leonardo di Girolamo e La Nasa Salvatore di Giuseppe; che, nelle vicinanze, e proprio nella casa del Ciofalo, stavano trascorrendo insieme la serata. A lanciarsi per primo tra le macerie, e con sprezzo del pericolo, fu il giovane Salvatore La Nasa, subito seguito dal Maresciallo di Finanza Gaspare Stellino nel frattempo sopraggiunto. I due, facendosi largo tra pietre e calcinacci che continuavano a cadere, e scavando a mani nude, riuscivano a mettere in salvo i quattro malcapitati; evitando così che si potesse consumare una immane tragedia.
Per l’occasione, l’atto eroico venne segnalato al Regio Governo dal sindaco di Termini Imerese Comm. Leonardo Scialabba, per l’ottenimento di una ricompensa morale. Ma a seguito di quello scampato pericolo, tanti termitani gridarono al miracolo; infatti proprio li, giusto a pochi passi dalle case crollate, c’era e c’è ancora, una vecchia chiesetta, da dove, secondo la gente, “U Crucifisseddu di Pirreri” aveva fatto sentire la sua amorevole presenza. Questo ne accrebbe ancor più il culto; e molti vi si recavano per pregare e chieder grazie a quella miracolosa immagine.

CONTENUTO A CURA DI NANDO CIMINO
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