Il provvedimento è stato emesso dal gip di Palermo su richiesta dalla procura dipartimento violenza di genere, violenza domestica e tutela delle vittime vulnerabili. Il personale della sezione polizia di Stato ha indagato monitorando di giorno e di notte per prevenire qualsiasi pericolo per il bimbo oggetto di violenza. Fondamentale la collaborazione che si è avuta tra gli investigatori con il personale in servizio nella scuola frequentata dal minore. Le violenze non sarebbe state solo fisiche, ma anche verbali e psicologiche.
La mamma, minacciando gravi conseguenze, avrebbe provato a condizionare il piccolo figlio a mentire agli insegnanti della scuola in riguardo alla natura dei graffi visibili che lei stessa gli avrebbe provocato. Nel corso dei pedinamenti gli agenti avrebbero scoperto che l’indagata avrebbe esposto il figlio a contesti sociali degradati e criminali. Nel corso della esecuzione della misura restrittiva, è stato essenziale l’impiego di personale femminile della sezione di polizia giudiziaria della polizia di Stato, specializzato in reati di violenza domestica, a garanzia soprattutto del minore. L’indagata è stata portata in carcere al Pagliarelli.
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