Parco delle Madonie, recinzioni e telecamere a tutela degli ultimi 30 esemplari di Abies nebrodensis

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Scattano nuove misure speciali a tutela dell’Abies nebrodensis, il
rarissimo abete di cui restano gli ultimi 30 esemplari nel Vallone
Madonna degli Angeli a Polizzi Generosa.

Nell’ambito del programma europeo Life4Fir finanziato dell’Unione
Europea, è stato predisposto attorno ai 30 abeti un sistema costituito
da recinzioni tradizionali, predisposte dal Dipartimento Sviluppo
rurale, partner del progetto, nonchè impianti di videosorveglianza.

Le reti, alte due metri, proteggeranno lo sviluppo del delicato abete
anche dalla eventuale presenza di daini e suidi selvatici.

Le telecamere di sorveglianza, ad elevata connettività digitale
satellitare, consentiranno invece di operare azioni di prevenzione per
eventuali atti vandalici, ma anche di comprendere i movimenti della
fauna selvatica intorno all’areale di diffusione.

“Una bella notizia che arriva nella giornata mondiale dedicata ai Parchi
naturali. Abbiamo ultimato le operazioni di istallazione di reti e
telecamere – spiega il Commissario dell’Ente Parco delle Madonie,
Salvatore Caltagirone -che consentiranno non solo di prevenire danni a
questo straordinario patrimonio di biodiversità, ma anche di raccogliere
nuovi dati sull’habitat e sull’areale di diffusione dell’Abies. Sarà
possibile anche monitorare il comportamento della fauna selvatica
intorno agli ultimi esemplari sopravvissuti e alla rinnovazione naturale
pari a circa 500 individui”.

La piccola popolazione di Abies nebrodensis, come è noto, è
sopravvissuta all’ultima glaciazione avvenuta circa ventimila anni fa.
Per le sue caratteristiche di resistenza e flessibilità, il suo legno fu
ampiamente impiegato in passato anche nella costruzione delle flotte
marittime, nonchè per la realizzazione degli edifici e dei monumenti più
importanti di allora, tra cui anche le strutture lignee dei tetti della
Cappella di Palazzo dei Normanni, a Palermo.
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