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«Nsitu da “innesto” insitare significa appunto che dalla base di una pianta vegetale si provvede a “innestare” appunto un altra pianta vegetale che è più pregiata al fine di rendere migliore la qualità – spiega il presidente della cooperativa Giuliano Di Giuseppe Hasani. – Grazie a monsignor Gualtiero Isacchi arcivescovo di Monreale per l’opportunità di lavoro e di coesione sociale».
Una corporativa costituita nel 2020 e nata su spinta dell’Arcidiocesi di Monreale, che nel 2019 ha avviato un progetto di formazione e creazione d’impresa rivolto agiovani e donne disoccupate e inoccupate di Corleone. L’idea era quella di formare un gruppo di giovani nel settore dell’accoglienza e della valorizzazione turistico-culturale, al fine di costituire una impresa sociale che gestisse il notevole patrimonio culturale ecclesiale della città. La cooperativa ha firmato le convenzioni per la gestione dei patrimonio ecclesiale appartenente alle Parrocchie di San Leolucae San Martino, che comprende sedici chiese.
Inoltre è stato realizzato il primo portale di promozione turistico-culturale della città di Corleone che comprende anche siti di interesse storico artistico e naturalistico di proprietà pubblica. Dell’iniziativa fa parte l’associazione Kleis, che con Carion – gli anni delle stragi di e con Salvo Piparo, custode delle più antiche memorie e con musiche di Michele Piccione. Lo spettacolo è una ballata, un “cunto” concentrato su divertenti musioni e parole in disuso di una saggezza antica. Una maniera per ritornare alle origini, divertendo e scuotendo coscienze e sentimenti popolari. L’attore-cuntastorie Salvo Piparo, dalle pitruliate al Seralcadio (il quartiere del Capo) arriverà fino al 1992, con un omaggio a Falcone, mettendo in scena la strage di Capaci, accompagnato dai virtuosismi del maestro Michele Piccione, polistrumentista. Lo spettacolo è un omaggio alle stragi di mafia, 31 anni dopo, con un resoconto che tira le somme di una città logora, smemorata e allo stesso tempo unica.
Non mancheranno i colori della narrazione che Piparo saprà cogliere immaginando di rievocare quel tempo, dagli anni 90’ ad oggi, mentre il ritmo incalzante dei tamburi ne scandirà ogni parola. Un tappeto volante sul quale salire, per un viaggio sopra i tetti della città e sotto i suoi infiniti cunicoli. Il finale sarà affidato a una commovente lettera di Paolo Borsellino a suo padre.
«Promuovere le bellezze di Corleone, mostrarle a quanti ne conoscono le storie negative, è una nostra costante preoccupazione – spiega il sindaco di Corleone Nicolò Nicolosi. – Questa è la ragione per la quale abbiamo chiesto a Salvo Piparo e all’ associazione Kleis di realizzare un filmato e uno spettacolo con al centro Corleone, la sua storia, i suoi monumenti, i nostri tesori. Per indicare il cammino della nuova Corleone».
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