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I pubblici ministeri Luisa Vittoria Campanile e Alfredo Gagliardi avevano chiesto il massimo della pena. I due imputati avrebbero avuto una relazione clandestina e misero in atto il piano per sbarazzarsi della vittima, il cui corpo non è stato ritrovato.
Carlo La Duca, imprenditore agricolo di Termini Imerese, originario di Cerda, è sparito nel nulla il 19 gennaio 2019.
La Duca è uscito da casa alle 8:07 per recarsi a Cinisi dove ad attenderlo c’era la nuova compagna. Dovevano trascorrere il fine settimana insieme. Prima di arrivare a Cinisi si fermò nel il terreno di Ferrara a Ciaculli.
È qui, secondo la ricostruzione dei pm che La Duca trovò la morte. In che modo i due imputati si sarebbero disfatti del corpo resta uno dei misteri del processo.
Il tragitto della Volkswagen di La Duca su seguito grazie al gps. La vettura è stata trovata in via Salvatore Minutilla a Cardillo. L’ultima persona che incontrò La Duca fu Ferrata.
Alle 10.48 l’auto è ripartita. Secondo i pm è che l’uomo fosse già morto e a guidare l’auto fosse Ferrara. Dietro in una Fiat Punto bianca ci sarebbe stata Luana Cammalleri, l’ex moglie che avrebbe partecipato in concorso morale al delitto. I parenti della vittima e la nuova compagna erano costituiti parte civile con l’assistenza degli avvocati Chiara Arpaia, Fabio Trombetta, Giovanni Allegra e Salvatore Pirrone.
I due imputati avrebbero fatto di tutto per nascondere il loro appuntamento.
I parenti della vittima e la nuova compagna erano costituiti parte civile con l’assistenza degli avvocati Chiara Arpaia, Fabio Trombetta, Giovanni Allegra e Salvatore Pirrone.
Nonostante la battagliera difesa degli avvocati Giovanni Marchese e Accursio Gagliano è arrivato il fine pena mai.
La Duca sarebbe stato ucciso da Ferrara con il concorso morale di Cammalleri.
Il corpo mai ritrovato, distrutto probabilmente con l’aiuto di qualcuno rimasto ignoto.
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