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Ma vi siete mai chiesti quanti anni potrebbe avere?
Certamente l’idea di creare in questo luogo una passeggiata panoramica è molto antica; e i nostri amministratori dell’epoca fecero il possibile affinché si potesse concretizzare.
Ovviamente tutto fu realizzato gradualmente in epoche e tempi diversi; basti pensare che ancora fin verso la fine degli anni cinquanta del novecento, non si andava oltre la zona dov’è oggi la nota gelateria Ciucciuzzo.
Da li in poi infatti c’era solo una vecchia stazione di vedetta poi abbattuta, il cui posto, per qualche tempo, fu preso da un campo di bocce gestito da tale Don Tano.
Dalle stesse parti, e fino a qualche anno prima, erano pure attive delle cave che oltre ad estrarre pietra, producevano anche calce; mentre poco sotto, dov’è oggi il teatro detto Kalòs” c’era anche il canile comunale; ed ecco il perché quel posto era ed è ancora popolarmente conosciuto come “a casa ri cani”. Tanti anziani ricordano pure che la stessa zona, e soprattutto la domenica mattina, diventava luogo di battute di caccia. Infatti la locale sezione del Circolo dei Cacciatori che aveva sede nella vicina via Mazzini, aveva pensato di popolarla di conigli; e così, tanti di loro, doppietta in spalla, spesso andavano a sparare tra i rovi e le ginestre che a maggio cominciavano a fiorire rigogliose e profumate.
La foto che vedete, probabilmente la più vecchia esistente, ci documenta comunque di quelli che furono gli inizi della nostra passeggiata panoramica. L’immagine risale infatti ai primissimi anni del novecento; e la data la si può rilevare guardando sullo sfondo la nostra chiesa madre che ancora mancava dell’attuale campanile ultimato nel 1912.
A sua volta gli alberi, già abbastanza grandi, ci lasciano pensare che quel posto fosse stato concepito come luogo di passeggio almeno qualche decina di anni prima, e quindi quando si era ancora nell’ottocento; ma comunque successivamente alla distruzione del castello. Gli alberi che si vedono nella foto sono infatti gli stessi che ancora oggi ornano quella parte del nostro belvedere; ed è perciò lecito immaginare che essi abbiano una età prossima ai 150 anni.
Questa stessa zona dovette peraltro subire modifiche nel corso del tempo. Infatti una frana, credo avvenuta nel 1931, fece crollare parte del parapetto e della inferriata; costringendo i nostri amministratori, ma passò qualche anno, a rifarne anche la pavimentazione.
Essendo io nato nel ’50 ben ricordo che già in quegli anni la attuale pavimentazione, oggi in fase di dismissione, era già presente; quindi questi mattoni in cemento stampato che sono stati smontati per essere sostituiti, avevano anche loro la veneranda età di oltre 80 anni.
Aspettiamo quindi di veder tornare il famoso belvedere termitano ai suoi antichi splendori; e soprattutto auspichiamo che esso riprenda ad essere luogo di incontro e di passeggio per anziani, bambini e visitatori, e per le tante famiglie della nostra città.
CONTENUTO A CURA DI NANDO CIMINO
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