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Il convegno, organizzato dal Club Alcologico Territoriale “I tulipani ” e dal Comune di Blufi, ha avuto l’obiettivo di sensibilizzare la comunità sui disagi dovuti a stili di vita a rischio come alcool, uso di sostanze, gioco d’azzardo ecc..
All’incontro hanno partecipato cittadini di Blufi ma anche del comprensorio madonita, componenti dell’amministrazione comunale, rappresentanti delle associazioni locali e del gruppo comunale di protezione civile, il maresciallo del Comando dei Carabinieri di Petralia Soprana Tamborrino, la dottoressa Manuela Vaccarella ( assistente sociale del comune di Blufi ) e il parroco Don Giacomo Minutella.
Preziosa è stata la presenza di alcuni membri dei Club madoniti e dei Club di Caltanissetta e San Cataldo che con la loro testimonianza hanno reso l’incontro più vero ed emozionante.
La Dottoressa Domenica Gulino, Servitrice Insegnante del Club Alcologico Territoriale “I Tulipani”, ha introdotto l’argomento del convegno raccontando di come negli ultimi mesi sia venuta a contatto con la realtà dei Club, frequentando il Club Alba su Petra di Petralia Sottana, e di come da questa esperienza sia nata la riflessione sulla necessità di creare un Club anche a Blufi per sensibilizzare la comunità e proporre un cambiamento negli stili di vita a rischio soprattutto per i giovani che, come in altre comunità, si avvicinano sempre più precocemente al consumo di alcool o sostanze stupefacenti.
Dopo i saluti del sindaco Calogero Puleo e della Dottoressa Rita Zafonte , rappresentante della Pastorale della salute della Diocesi di Cefalù, che ha portato i saluti del vescovo sua Eccellenza Marciante, sono intervenuti il Comandante della Compagnia dei Carabinieri di Petralia Sottana, Capitano Salvatore Mancuso, e il Dottore Filippo Triolo, psichiatra e Servitore Insegnante di Club.
Il Capitano Mancuso ha sottolineato come anche nel territorio delle Madonie il fenomeno e` abbastanza diffuso e si sta assistendo ad una diffusione dell’uso di alcool o di altre sostanze anche nelle fasce d’età adolescenziali.
L’intervento del Dottor Triolo si è svolto instaurando un vivace dibattito con la platea sui temi degli stili di vita, sui Club e la loro funzione di promozione di un cambiamento negli stili di vita a rischio oltre che di sostegno per le famiglie al cui interno si vivono problematiche alcool correlate.
A questi interventi è seguito un momento di lavoro in gruppi in cui i partecipanti sono stati suddivisi in due gruppi in cui hanno fatto esperienza di Club e da cui sono emerse delle considerazioni poi esposte nel momento finale di discussione in plenaria.
Molte le considerazioni e le suggestioni emerse da questo momento che possono sintetizzarsi nella consapevolezza di quanto è bello e “inebriante” guardare il mondo da sobri e come nel Club Alcologico avvenga una “magia” che sta nella possibilità di ascoltarsi reciprocamente senza essere giudicati o colpevolizzati.
L’augurio degli organizzatori del convegno è che l’entusiasmo che ha coinvolto i partecipanti si prolunghi e si diffonda nella comunità “contagiando” e ispirando tutti ad intraprendere un percorso che porti ad una “gioiosa sobrietà”.
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